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Sondaggi e flussi: metà degli elettori di Meloni (primo partito) arrivano dalla Lega. Un quarto dei voti del M5s verso l’astensione

L'analisi dei flussi di voto dalle Europee del 2019 di Ipsos per il Corriere della sera: il Partito democratico attrae pochi elettori ma mantiene un 75% di fedeli. Alessandra Ghisleri su La Stampa: "Se si votasse oggi vincerebbe il centrodestra", con l'attuale legge elettorale o con un eventuale sistema proporzionale
Sondaggi e flussi: metà degli elettori di Meloni (primo partito) arrivano dalla Lega. Un quarto dei voti del M5s verso l’astensione
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Dalle elezioni Europee tanto è cambiato nel contesto politico italiano. Ma cosa è successo nel flusso dei voti rispetto al 2019? A presentare lo scenario è Nando Pagnoncelli con le stime Ispos per il Corriere della Sera. Fratelli d’Italia, partito che ha ottenuto la crescita maggiore rispetto alle Europee (quando ottenne poco più del 6%), oltre a beneficiare della fedeltà dei suoi elettori ottiene una considerevole fetta di elettori che prima votavano Lega.

Secondo le stime, infatti, metà (49%) dell’attuale elettorato di Giorgia Meloni nel 2019 votarono Lega. Mentre il 79% di quelli che votarono Fdi sono pronti a rifarlo. Buona percentuale di elettori fedeli anche per il Partito Democratico: il 74,9% riconferma il voto espresso alle europee. Mentre il 7,8% dei delusi va verso l’astensione, il Pd presenta una limitata capacità di attrazione di nuovi elettori (anche se il 9,7% proviene dall’astensione e il 4,3% dal M5S). Il partito di Giuseppe Conte, invece, ha perso più della metà dei voti ottenuti alle Europee e gran parte dei delusi propendono verso l’astensione (il 23,6%). Il 5,9% voterebbe Meloni e il 5,4 Pd. Anche la Lega presenta numeri molto più distanti da quelli del 2019: oggi solo poco più di due elettori su cinque delle Europee (41,9%) riconfermerebbe il voto al partito di Matteo Salvini. E quasi uno su tre voterebbe Meloni. Infine Forza Italia perde un terzo dei voti delle Europee gran parte dei quali (l’11,4%) voterebbe Meloni o è propensa ad astenersi.

Se si andasse a votare oggi il centrodestra otterrebbe la maggioranza di Camera e Senato sia con l’attuale legge elettorale che con un eventuale sistema proporzionale con sbarramento al 4%. E’ il quadro presentato da Alessandra Ghisleri su La Stampa. Secondo le intenzioni di voto il primo partito è Fratelli d’Italia, con il 22,3%, seguito dal Partito Democratico al 21,4%. Per la Lega il 14,5% dei voti e si ferma all’11,3% il Movimento 5 Stelle. In questo modo (con Forza Italia all’8,3%) il centrodestra si attesterebbe al 47,5% mentre Pd, M5s e altri partiti del centrosinistra supererebbero di poco la soglia del 37%. Numeri che darebbero, con l’attuale sistema elettorale, 206 seggi alla Camera e 103 al Senato al centrodestra, contro i 170 deputati e 84 senatori al “Campo largo“. Situazione simile con un eventuale sistema proporzionale, con sbarramento al 4%, che però taglierebbe fuori però alcuni dei partiti minori. Pesano comunque indecisi e astenuti, al 40%.

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