Un politico senza “moralità“, “capace di infiltrarsi nei gangli di qualsiasi articolazione della pubblica amministrazione”, un manovratore che “grazie alla scaltra regia” aveva messo in piedi un “abile” e “spregiudicato sistema criminale“. Fatto di raccomandazioni, di favori a imprenditori e “conflitti di interessi” personali. Nelle 338 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice di Lecce, Simona Panzera, la figura di Salvatore Ruggeri, 72 anni, ex senatore dell’Udc ed ex assessore al Welfare della Regione Puglia, arrestato in un’indagine per corruzione, ha i connotati di un signorotto medioevale – dominus come scrive la gip – che tratta che si muove in certi ambiti “sfacciatamente con la massima disinvoltura come fosse in presenza di sua servitù”. Ed è così che sulla sua tavola finisce il Berlucchi rosé e il “pescato” fatto recuperare da un “sommozzatore” con uno “scafo fino a 40 metri” da parte di un padre preoccupato per il contratto della figlia, o nel suo letto una giovane precaria a cui si rivolge anche così: “Quando si scopa?”, lamentandosi del poco tempo concesso dalla donna e bollando gli incontri come “sveltine”. Per far comprendere quanto potente potesse essere Ruggeri, attualmente anche consigliere di Acquedotto Pugliese (partecipata regionale, ndr) c’è la dichiarazione di un raccomandato agli inquirenti che a fine verbale dice: “Aggiungo solamente che per essere assunto presso l’Ospedale di Tricase mi sono dovuto per forza rivolgere a Totò Ruggeri in quanto Suor Margherita Bramato (indagata, ndr) non mi avrebbe mai ricevuto e non avrebbe mai dato peso alla mia richiesta di assunzione. Da quello che si dice in giro, la suora se non riceve nulla in cambio non assume nessuno”.

LE CONTESTAZIONI – In quello che la giudice definisce “un abile quanto spregiudicato sistema criminale” Ruggeri “permetteva a imprenditori ‘privilegiati’ di vedere indebitamente amplificati i propri guadagni” ovvero “di ottenere un collocamento lavorativo per i figli… o ancora, nell’ottica di un personale tornaconto elettorale che consentiva di intessere trame di rapporti nei diversi settori della Pubblica amministrazione permetteva a suoi futuri fiduciari l’indebito superamento di concorsi mediante falsificazione dei relativi risultati … E ciò, quando addirittura non si traduceva nella gestione spudoratamente affaristica dell’azione amministrativa per
interessi imprenditoriali personali, pur in aperto quanto sfacciato confitto di interessi. L’indagine – si legge negli atti – ha mostrato il potere pericolosamente pervasivo di cui fruisce Ruggieri capace di infiltrarsi nei gangli di qualsiasi articolazione della Pa, dai Consorzi di bonifica, ove riesce a collocare in posizione apicale i suoi uomini … ivi collocando i suoi presidi di potere, e ricevendone in cambio favoritismi secondo meccanismi clientelari, ovvero capace di piegare ai suoi voleri l’azione amministrativa, come nel caso del Comune di Otranto, nel cui ambito si muove sfacciatamente con la massima disinvoltura come fosse in presenza di sua servitù, addirittura dettando senza tema di reazioni (ed anzi ricevendo reverenziale accondiscendenza) ogni genere di direttiva al Sindaco come anche ai dirigenti e funzionari, come fossero tutti alle sue dirette dipendenze”. Infine c’è “l’assenza di qualsivoglia rigurgito di moralità oltre che di legalità da parte del Ruggeri... la natura abbietta del suo agire è stigmatizzata dalla vicenda” di una 37enne, laureata e precaria da diversi anni, a cui il 72enne chiede appuntamenti sessuali più lunghi.

LA PRECARIETA’ E LE SVELTINE – Propria questa storia viene particolarmente evidenziata come simbolo del comportamento amorale dell’indagato. “L’estenuante condizione di precarietà determinava” la donna “a sollecitare in più occasioni l’intercessione di Ruggeri, cui corrispondeva prestazione sessuali, in cambio del suo prodigarsi per procacciarle una occupazione lavorativo sicura e, comunque, più soddisfacente. Ruggeri, dall’assise regionale, autentico dominus della gestione del sistema degli ambiti territoriali o, meglio, come da sé proclamatosi (titolare del sistema degli ambiti) si adoperava per l’assunzione della” donna presso un ente, che però non andava bene alla donna che sollecitava ulteriormente Ruggeri a intervenire sul responsabile “in occasione della proroga del suo contratto, si vedeva effettivamente riconosciuta una maggiorazione dell’orario di lavoro da 18 a 24 ore settimanali”. Ed è per questo che Ruggeri si rivolge alla donna con questo tono: ‘eh allora dobbiamo spostare … perché io … altrimenti qui sveltine su sveltine …
altrimenti … sveltina sempre … dobbiamo andare … tu quando è che ti liberi per stare almeno un paio d’ore … fammi capire? “.

UNA MOGLIE E UNA FIGLIA – Ci sono uomini che si mettono in relazione con Ruggeri per sistemare moglie in un caso, figlia in un altro. Un commercialista, indagato e interdetto dal gip all’esercizio della professione, nel ruolo di intermediario di Ruggeri, chiedeva l’assunzione della moglie per incarichi in un “nuovo centro medico“.

Il 25 agosto del 2020 gli investigatori della Guardia di finanza intercettano una conversazione che fa comprendere come Ruggeri fosse consapevole di violare la legge per l’assunzione in prova della donna. Il politico voleva attendere la fine del suo mandato: ” … ma quando si pone questo problema io non sarò più assessore regionale, perciò non posso imporre … e si può fare quello che si vuole, ma oggi mettere lì.. ….. SE IO STO FACENDO STA COSA … PER DARE IL SECONDO LIVELLO … DOMANI MATTINA .. CI PORTANO VIA … me e te ci portano … perché un bel momento abbiamo cambiato tutto, perché con la moglie … con la moglie … “. L’altro caso è quello dell’imprenditore che offre ostriche rosse, Berlucchi rosé, gamberoni e aragoste, triglie e cozze per aiutare la figlia: “La speranza è per il suo lavoro… ” e Totò: “Cazzo ancora cosi parli”, ma l’imprenditore: “Totò tra 5 anni io ho 78 anni no … la sistemiamo in questi anni dici?” e Ruggeri: “La sistemiamo per la vita hai capito? … dopo i 5 anni la fanno a tempo indeterminato … una dirigente non può essere … non può essere”.

LA CORRUZIONE ELETTORALE – Inoltre un episodio di corruzione elettorale in concorso con Mario Pendinelli (consigliere della Regione Puglia, già Udc, appartenente al gruppo “Popolari con Emiliano”) per aver pagato voti di elettori di Aradeo e Gallipoli in occasione delle regionali del 2020. Secondo l’accusa Ruggeri avrebbe versato 16mila euro in due trance a procacciatori di voti per sostenere l’elezione di Pendinelli alle regionali del 2020, promettendo anche posti di lavoro. “….. fatemi capire … volete che sto bene e tranquillo per quello che è successo … quanti voti ha preso Mario .. .40?” (bestemmia) vi dico una cosa … diciamo e/te a tutto oggi mi è costato 150 euro a voto … io ti ho dato 6 mila euri … 6 mila per portare Mario … tutto a posto, tutto a posto, tutto a posto … (bestemmia) … “….mi sono messo contro Rolli …. in un bel momento ha capito che io stavo sponsorizzando Mario ….” Una sponsorizzazione non andata però a buon fine in termini di quantità di voti come pensava Ruggeri. Dopo le elezioni del 20 e 21 settembre 2020 Sebastiano Leo, già assessore alla formazione professionale e alle politiche del lavoro, riceveva ben 10.873 voti. Alle sue spalle Mario Pendinelli (5.103 voti) e Oriele Rolli, ex sindaco di Cutrofiano (2.452). La lista “Popolari con Emiliano” si classificava la terzo posto, nell’ambito della coalizione a supporto di Emiliano per numero di voti ricevuti complessivamente. Dopo Sebastiano Leo, Mario Pendinelli veniva nominato consigliere regionale.

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