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Marco Rizzo espulso dal Partito comunista. Anzi no. Il segretario spiega: “Colpo di mano via facebook, ma almeno si parla di noi”

Per qualche ora si era parlato di uno scherzo sui social, ma poi è arrivato il segretario a spiegare che si è trattato di un colpo di mano. In che senso un colpo di mano? Rizzo spiega che pochi giorni fa 7 esponenti del partito milanese hanno votato contro la sua mozione: "E questi hanno scritto sulla nostra pagina Fb quella roba. Ora interverrà la commissione di garanzia per decidere se sospenderli o radiarli. Comunque li ringrazio, perchè veniamo spesso poco calcolati e oggi invece si parla di noi"
Marco Rizzo espulso dal Partito comunista. Anzi no. Il segretario spiega: “Colpo di mano via facebook, ma almeno si parla di noi”
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Marco Rizzo espulso dal partito Comunista? Per qualche ora si era parlato di uno scherzo sui social, ma poi è arrivato il segretario a spiegare che si è trattato di un colpo di mano. In che senso un colpo di mano? Si tratta di un golpe interno? “Intanto, grazie. Oggi almeno si parla di noi e ci hanno fatto un favore enorme”, dice il segretario, che poi spiega quali sono i fatti dietro alla sua “espulsione”, decretata sui social dai rappresentanti milanesi del Partito comunista. “Il 18 giugno abbiamo fatto una manifestazione contro la guerra con tante altre formazioni. C’erano Igor Camilli e Antonella D’Angeli per il Comitato No Draghi, Stefano D’Andrea presidente di Riconquistare l’Italia, Antonio Ingroia presidente di Azione Civile, Francesco Toscano, presidente di Ancora Italia e io come segretario del Partito comunista. La cosa è andata bene e ci siamo riuniti come comitato centrale per decidere di proseguire questo percorso e mi è stato dato mandato di farlo. In 7 hanno votato contro e questi hanno scritto sulla nostra pagina Fb quella roba. Ora interverrà la commissione di garanzia per decidere se sospenderli o radiarli. Comunque li ringrazio, perchè veniamo spesso poco calcolati e oggi invece si parla di noi. Nella volontà di colpirci, ci hanno fatto invece un regalo enorme”.

Sulla pagina facebook del Partito comunista è anche apparso un post che spiega: “In questo mondo dei social basta impossessarsi della password di Facebook di una federazione del Partito e decidere che il segretario nazionale è espulso. Di questi bontemponi si sta occupando la Commissione Centrale di garanzia e, per rimpinzare le casse, la tesoreria e gli avvocati. Il segretario generale Marco Rizzo sta bene e gode della fiducia (certificata col voto ad ampia maggioranza -7 voti contrari ed 1 astenuto- del Comitato Centrale del 25 giugno) di tutto il Partito, che approva la scelta di unire le forze reali del dissenso in questo Paese. Partendo da questa divertente fake vorremmo suggerire a Mario Draghi di lasciare il posto da presidente a Marco Rizzo, che godrebbe di certo di maggiore fiducia da parte del popolo italiano; anzi potremmo darla come notizia. Giuseppe Tulli, presidente della Commissione Centrale di Controllo e Garanzia. Canzio Visentin, presidente del Partito Comunista e rappresentante legale”.

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