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Vitali Klitschko, i sindaci di Berlino e Madrid ingannati da una riproduzione deepfake del collega di Kiev: “Aveva il suo viso e la sua voce”

Ai sindaci delle capitali europee è arrivato un invito mail a una videoconferenza con l'ex pugile: ma non si trattava di lui, bensì di un'animazione del suo volto realizzata con una tecnologia tale da renderlo indistinguibile. La prima cittadina di Berlino racconta che i primi sospetti le sono affiorati dopo un quarto d'ora, quando il finto Klitschko ha iniziato ad accusare i suoi connazionali rifugiati in Germania di ingannare la buona fede dei tedeschi
Vitali Klitschko, i sindaci di Berlino e Madrid ingannati da una riproduzione deepfake del collega di Kiev: “Aveva il suo viso e la sua voce”
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Venerdì pomeriggio la sindaca di Berlino, Franziska Giffey, ha interrotto una videoconferenza con quello che sembrava essere il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko. Non si trattava infatti davvero di lui, ma di un’animazione realizzata con tecnologia deepfake, cioè una manipolazione digitale iper-realistica del volto e della voce dell’ex pugile. La stessa esperienza – riporta l’agenzia statle ucraina Ukrinform, ripresa da vari media – è toccata da altri sindaci di grandi capitali europee, tra cui l’alcalde di Madrid Luis Martinez-Almeida e il sindaco di Vienna Michael Ludwig. “Non c’erano segni che non fosse una persona reale”, ha raccontato Giffey, testimoniando che il deepfake “aveva il viso e la voce” di Klitschko.

I primi sospetti – secondo la ricostruzione dello Spiegel – le sono affiorati dopo circa un quarto d’ora, quando il finto Klitschko ha iniziato ad accusare i suoi connazionali rifugiati in Germania di ingannare la buona fede dei tedeschi approfittando dei loro servizi sociali, mentre dovrebbero essere rispediti in Ucraina a combattere. Approfittando di una breve interruzione della comunicazione, la sindaca ha a quel punto contattato l’ambasciatore ucraino a Berlino, che – dopo un confronto con le autorità di Kiev – le ha confermato che non si trattava del vero sindaco. Giffey ha avvisato la polizia, commentando l’episodio su Twitter: “Purtroppo fa parte della realtà che la guerra venga condotta con tutti i mezzi, anche in rete, utilizzando metodi digitali per minare la fiducia e screditare i partner e gli alleati dell’Ucraina”, ha scritto.

Un concetto ribadito da Klitscho, che su Telegram ha accusato i russi praticare la guerra su tutti i fronti, “compreso quello della diffusione di disinformazione per mettere i politici ucraini in cattiva luce, mettendoli contro i loro partner occidentali con lo scopo di interrompere gli aiuti dell’Occidente all’Ucraina”. L’esca, hanno denunciato i sindaci europei ingannati, era un invito a una videoconferenza con Klitschko sulla piattaforma Webex attraverso un falso indirizzo email. “Siccome i nostri amici reagiscono prontamente e ci appoggiano, i sindaci di Berlino e Madrid hanno acconsentito a parlare con noi. E con l’aiuto della tecnologia deepfake, il colpevole ha parlato con loro fingendosi me”, riferisce il sindaco di Kiev. Mentre i servizi contro il cyberterrorismo ucraini mettono in guardia da nuovi casi di phishing online, spesso veicolati da siti ucraini veri ma hackerati a loro insaputa e compromessi.

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