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La lunga scia di black out a Milano e Torino: le cause dietro le interruzioni di corrente

Il grande consumo di energia per l'accensione prolungata dei condizionatori in case private ed uffici sta provocando una richiesta eccessiva per la rete elettrica e quindi frequenti interruzioni. L'ultimo caso nel pomeriggio nel quartiere isola del capoluogo lombardo
La lunga scia di black out a Milano e Torino: le cause dietro le interruzioni di corrente
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La scia di black out elettrici nelle grandi città non si ferma. Sotto la spinta dell’ondata di caldo che sta investendo le regioni del nord, oltre alla crisi idrica, il grande consumo di energia per l’accensione prolungata dei condizionatori in case private ed uffici sta provocando una richiesta eccessiva per la rete elettrica e quindi frequenti interruzioni nella fornitura a Milano e Torino. Nel capoluogo lombardo nelle scorse ore si è registrato un black out nella zona del quartiere Isola, che ha interessato una grande arteria come via Pola e altre strade limitrofe.

Anche durante la tarda serata di venerdì, in altre zone della città, si sono verificati sbalzi e brevi interruzioni della corrente elettrica. A Torino i black out vanno avanti da giorni, uno dietro l’altro. Diversi i quartieri interessati, spesso rimasti al buio nella notte, anche a causa delle alte temperature che causano “stress” ai cavi interrati. Nella zona di Vanchiglietta l’interruzione è durata fino a 3 ore e mezza. Tra le motivazioni dell’interruzione anche alcuni cantieri e una rete che nel capoluogo piemontese è considerata in grande parte da rinnovare.

Finora il black out peggiore è quello che si è registrato a Milano, dove venerdì la zona della Bovisa, nel nord della città, è rimasta al buio per ben 6 ore. Giovedì 16 era invece toccato al centralissimo corso Vittorio Emanuele fare i conti con la luce saltata, con disagi per i negozi e i turisti in coda al Duomo. Unareti, società che distribuisce energia e gas, ha spiegato che negli ultimi giorni c’è stato un aumento del 10% dei consumi tra mercoledì e giovedì e addirittura del 25% rispetto a una settimana prima.

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