“Si respira entusiasmo puro in città: Monza sei proprio uno spettacolo”. Se il sindaco uscente Dario Allevi dava già per probabile la sua riconferma alle amministrative del 12 giugno, la promozione in serie A dei biancorossi di Berlusconi e Galliani gli ha dato ulteriore fiducia. E l’esponente di Forza Italia non ha perso l’occasione di scendere in piazza a festeggiare insieme agli altri tifosi e di parlare di “capitale dello sport”, grazie a calcio, Formula 1 e pallavolo, con due squadre nella massima serie. Una spinta da giocarsi in campagna elettorale, anche se lo stadio da rinnovare e ampliare, oltre all’entusiasmo, si porterà dietro problemi di viabilità e accessibilità di cui dovrà farsi carico chi vincerà le elezioni.

A sfidare Allevi – che nel 2017 ha vinto al ballottaggio col 51,33% dei voti ed è appoggiato da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e dalla lista civica a suo nome – sarà soprattutto Paolo Pilotto, esponente del Pd che ha vinto le primarie del centrosinistra contro un altro dem, Marco Lamperti. Docente al liceo classico Zucchi, consigliere comunale uscente ed ex assessore, Pilotto è appoggiato da una coalizione piuttosto ampia che comprende, oltre al Pd, Possibile, Europa Verde, Italia Viva-Psi, Azione, LabMonza e la lista Pilotto sindaco MonzAttiva, ma non il Movimento 5 Stelle. Tra i candidati di MonzAttiva c’è Valeria Rossi, che vent’anni fa fece canticchiare a milioni di italiani il suo tormentone estivo “Dammi tre parole: sole, cuore, amore”, mentre oggi vive a Monza, lavora all’ufficio anagrafe del comune brianzolo di Paderno Dugnano e dice di apprezzare “la partecipazione attiva dei cittadini”. Tra i temi della campagna, uno sopra tutti: la sicurezza. Tanto che una mattina i monzesi si sono svegliati con lo stesso slogan sui manifesti di entrambi gli schieramenti: “Per noi la sicurezza è una cosa seria”, la scritta sopra il volto di Pilotto, identica a quella sopra il simbolo della Lega. Una questione che evidentemente la giunta di Allevi non è stata in grado di risolvere in questi cinque anni.

Alla tornata c’è un assente a sorpresa: il M5S, che cinque anni fa aveva preso il 7,9%. Esponenti e attivisti del territorio avevano inizialmente deciso di candidare l’attivista Elisabetta Bardone, salvo poi fare un passo indietro a inizio maggio e ritirare la lista. Una scelta figlia della posizione dei vertici nazionali, che hanno convinto i rappresentanti locali a ripensare il percorso politico piuttosto che presentare una candidatura considerata debole. La corsa a sindaco è comunque affollata, visto che oltre ad Allevi e Pilotto si presentano altri sette candidati. In primis Paolo Piffer della lista Civicamente, nel 2017 eletto in consiglio col 4,84% e appoggiato da +Europa e da Volt. Poi l’ex bossiano e consigliere comunale uscente Alberto Mariani, che si presenta per il Grande Nord, il magistrato in pensione Ambrogio Moccia, che guida il Movimento per Moccia. Daniela Brambillla, unica donna candidata sindaco, si presenta per Italexit, che in lista ha anche Sergio Bramini, l’imprenditore brianzolo finito alla ribalta negli anni scorsi dopo il suo fallimento per cui ha incolpato i mancati pagamenti dalla pubblica amministrazione (ricostruzione su cui però ha sollevato dubbi il Csm) e divenuto consulente del governo Conte I. Infine Carlo Chierico, attivo nel mondo dello sport e del pacifismo, è il candidato di Monza Unita, Sandro Belli del Popolo della Famiglia e Ancora Italia, mentre Michele Anastasia è alla testa del Movimento 3V, vicino ai no vax.

@gigi_gno

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