Adesso c’è l’annuncio ufficiale. RedBird Capital Partners ed Elliott hanno sottoscritto un accordo definitivo per l’acquisizione del Milan. Il club neo-campione d’Italia passerà al fondo di Gerry Cardinale per 1,2 miliardi di euro: il passaggio avverrà nel corso dell’estate e il closing dell’operazione è previsto entro settembre 2022. L’intesa prevede che Elliott mantenga una partecipazione finanziaria di minoranza, nonché propri rappresentanti nel Consiglio di amministrazione.

“Ci entusiasma la prospettiva di poter scrivere il prossimo capitolo del club proprio nel momento in cui è tornato a occupare la meritata posizione ai vertici nel campionato italiano con lo sguardo ai futuri traguardi a livello europeo e mondiale – ha detto Cardinale, fondatore di RedBird – Tengo a ringraziare Gordon Singer e l’intera squadra di Elliott per lo straordinario lavoro svolto negli ultimi quattro anni nel riportare il Milan ai vertici della Serie A”. La filosofia di investimento di RedBird e i risultati conseguiti nel mondo dello sport, ha aggiunto, hanno “dimostrato che le società calcistiche possono avere successo in campo, mantenendo allo stesso tempo un profilo finanziario sostenibile”.

E a proposito dell’aspetto finanziario dell’acquisto, Verità&Affari ha svelato la struttura dell’operazione. Sostanzialmente, sostiene il quotidiano finanziario diretto da Franco Bechis, la metà dei soldi con cui RedBird sta acquistando il Milan arriva direttamente da Elliott. Rossoneri Lux, controllante lussemburghese dei rossoneri, ha prestato – attraverso un vendor financing600 milioni a RedBird a un tasso del 15%. Altri 300 milioni arrivano invece da un finanziamento concesso da Jp Morgan. Il fondo di Cardinale, a conti fatti, sta comprando il Milan sborsando circa 300 milioni di euro liquidi, un quarto del valore attribuito alla società.

Non solo: Verità&Affari scrive che, attraverso dei warrant legati al prestito, Elliott otterrà azioni del Milan in base all’aumento di valore del club. E, come annunciato dal club nel comunicato che sancisce il passaggio di quote, il fondo di Paul Singer manterrà anche due membri nel Consiglio di amministrazione. Si tratta del figlio di Singer, Gordon, e di Giorgio Furlani, portfolio manager di Elliott. Si tratta quindi della seconda volta che Elliott finanzia l’acquisto del Milan.

Era infatti già avvenuto quando il club passò dalle mani di Silvio Berlusconi a quelle di Yonghong Li. Il misterioso uomo d’affari cinese finì poi per non onorare il rimborso del prestito e quindi Elliott ne acquisì le quote divenendo proprietario della società. La solidità di Cardinale – che gestisce un portafoglio da 6 miliardi e ha già diversi interessi nel mondo dello sport professionistico – lascia pensare che il finale della storia, questa volta, sarà decisamente diverso.

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