Lei è giornalista, lui insegnante: entrambi impegnati in prima linea sul fronte della difesa dei diritti delle persone Lgbt+. Lei palermitana, lui catanese d’adozione. Nei mesi del primo lockdown, Dario Accolla ed Eugenia Nicolosi decidono di scrivere insieme un libro per bambine e bambini: La lunga notte di Emma, uscito a marzo del 2022, è pubblicato dalla casa editrice indipendente Splēn di Surya Amarù. Ma forse è più dedicato ai genitori e tutto il mondo adulto che si troverà a leggerlo e che attraverso le avventure della protagonista potrà recuperare quei valori dell’accoglienza e del rispetto per il prossimo e per l’ambiente che, come spiegano gli autori “oggi sono da ricercare da capo”. I temi affrontati nel volume illustrato, senza essere mai chiamati per nome, sono tra gli altri quelli della migrazione, del femminismo, dell’ambientalismo o ancora dell’animalismo. Il racconto attraversa infatti le grandi questioni legate ai diritti anche rispetto alle increspature dalla società contemporanea, presente nel libro nella forma di “villaggio”: quest’ultimo è inteso come il luogo da cui originano tutte le cattiverie.

“Siamo cresciuti con le fiabe dei Fratelli Grimm che, registrando i tempi in cui hanno vissuto, ci hanno dettato degli schemi precisi in cui veniamo spinti da quando siamo piccolissimi: i buoni e i cattivi non hanno quasi mai delle sfumature, le principesse sono sempre da salvare e sono delle ingenue sognatrici che aspettano sempre questo benedetto principe”, dicono Accolla e Nicolosi. “Dall’altra parte i principi azzurri sono sempre grandi eroi senza macchia e senza paura che le salvano. Ma è solo un esempio: le favole ieri e le narrazioni oggi promuovono una realtà in cui i corpi non conformi non sono previsti, l’ambiente e il mondo animale sono a nostro uso e consumo e, chiunque scelga una vita alternativa a quella proposta, è sbagliato, diverso, da allontanare”.

La realtà è invece molto più complessa: “Supera di gran lunga quegli schemi”, aggiungono. “Non tutte le bambine sognano di diventare principesse, per continuare con l’esempio, qui a spiegarcelo è direttamente la matrigna di Cenerentola che racconta la sua versione dei fatti”. E appunto, gli incontri di Emma sono soltanto con gli antieroi delle favole e delle fiabe più famose, i “cattivi”: orchi, streghe, vampiri, matrigne e draghi le spiegano come sono andate realmente le cose, la loro personale versione dei fatti. La piratessa Uncina spiega alla piccola protagonista che non esistono mestieri da uomini e altri da donne, l’orco che non si giudica qualcuno per come appare esteriormente e ancora, gli alieni, che fuggire da un pianeta in guerra significa allontanarsi dai propri cari e dalle cose che amiamo fare. “Non avevamo idea di quanto sarebbe accaduto tra Russia e Ucraina”, spiegano gli autori. “Tuttavia ci sono molti altri conflitti nel mondo che costringono milioni di persone a migrare verso altri Paesi: riteniamo sia necessario insegnare ai piccoli e ricordare ai più grandi il valore dell’accoglienza, la terra è di tutti”.

Parole come omofobia o razzismo non vengono mai pronunciate: il linguaggio resta delicato e il messaggio arriva forte e chiaro. Da una parte questo libro è uno spunto per imparare a pensare fuori dagli schemi e a sviluppare una visione critica delle cose, dall’altra è uno strumento per i grandi che vogliono consegnare ai piccoli questi valori ma non sanno bene come presentarglieli.

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