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Incidente sul lavoro, operaio 64enne ucciso da un lama in allevamento: titolari accusati di omicidio colposo. “Assenti protezioni”

Mauro Capicchioni è morto per un'emorragia polmonare provocata dalle zoccolate del grosso camelide. Lavorava nell'allevamento di un agriturismo e dava da mangiare agli animali. Al termine delle indagini, le autorità hanno contestato agli imprenditori di non aver previsto una serie di protezioni da adottare in caso di aggressioni
Incidente sul lavoro, operaio 64enne ucciso da un lama in allevamento: titolari accusati di omicidio colposo. “Assenti protezioni”
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A uccidere l’operaio Mauro Capicchioni non è stato un malore, ma un’emorragia polmonare provocata dalle zoccolate di un lama. Secondo la perizia del medico legale, il 64enne di Cernobbio è morto il 3 luglio 2021 a seguito dei colpi ricevuti al petto dal grosso camelide, che gli ha provocato anche alcune ferite sui polsi e su un ginocchio. I titolari dell’agriturismo con l’allevamento di animali in cui lavorava Capicchioni sono stati accusati di omicidio colposo dalla Procura di Como.

Un anno fa, come d’abitudine, l’uomo era andato a dare da mangiare agli animali della fattoria. Non indossava alcun tipo di protezione perché i lama, solitamente, sono mansueti. Tuttavia, secondo quanto riportato dagli inquirenti, quel giorno un esemplare maschio lo ha atterrato e pestato numerose volte. Al termine delle indagini, le autorità hanno contestato agli imprenditori di non aver previsto una serie di protezioni da adottare in caso di aggressioni, a cui Capicchioni era esposto quando svolgeva le sue mansioni da solo. Assenti anche sistemi di emergenza come un allarme acustico o la predisposizione di vie di fuga.

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