Il lungo giorno di Milano. Una città con il fiato sospeso fino alle 19.45, poi sarà festa. Per una parte, almeno. Mentre per l’altra inizieranno mesi di sfottò. Aggrappati ai numeri e alla scaramanzia (c’è addirittura chi prega Matteo Salvini di non twittare sulla squadra squadra del cuore), le due tifoserie attendono il fischio d’inizio (ore 18) per i 90 minuti più lunghi della stagione. Sassuolo-Milan e Inter-Sampdoria valgono lo scudetto per uno dei due club dopo una stagione vissuta sempre nelle prime posizioni, tra sorpassi e controsorpassi. A volte riusciti, in altri casi mancati.

Il 19 del Milan o la seconda stella interista – Lo sanno bene i nerazzurri, che ancora rimpiangono lo svarione di Bologna a fine aprile. E lo sanno bene i rossoneri, che ribaltando il derby nei secondi 45 minuti si sono assicurati un finale di stagione vero e da diverse settimane anche da capolista. Dovranno confermarsi a Reggio Emilia, al Mapei Stadium, alla caccia di un tricolore che manca dalla stagione 2010-11 e che vorrebbe dire aggancio a quota 19 proprio ai danni dell’Inter. La Beneamata spera invece in un “22 maggio” dei cugini, nuova versione del 5 maggio 2002 in cui l’allora società di Massimo Moratti perse 4-2 all’Olimpico contro la Lazio venendo sorpassata dalla Juventus quando la festa scudetto era ormai apparecchiata. In caso di soprasso in extremis, confermandosi campione d’Italia, l’Inter conquisterebbe lo scudetto della seconda stella.

Le formazioni – Di fronte a due squadre salve, che non hanno più obiettivi, ecco come Milan e Inter si presentano in campo. Con ogni probabilità Pioli schiererà i suoi con il 4-2-3-1. Davanti a Maignan, ci saranno Calabria, Kalulu, Tomori e Hernandez, mentre come centrali di centrocampo agiranno Tonali e Kessie, dietro a Giroud sono pronti ad agire Saelemaekers, Krunic e Leao, trascinatore in questo finale di stagione. Il Sassuolo di Dionisi, che si è guadagnato l’appellativo di “ammazzagrandi” in stagione, risponde con lo stesso schieramento che prevede Consigli in porta, Muldur, Chiriches, Ferrari e Kyriakopoulos in difesa, con Lopez e Frattesi duo basso di centrocampo, quindi Berardi, Raspadori e Traoré alle spalle di Scamacca. A San Siro, invece, Inzaghi cerca il miracolo con il consueto 3-5-2: Handanovic difenderà i pali, con davanti a sé Skriniar, De Vrij e Bastoni, Dumfries e Perisic agiranno come esterni, mentre Barella-Brozovic-Calhanoglu saranno i tre centrali di centrocampo, davanti insieme a Lautaro c’è Correa. La Sampdoria di Giampaolo si schiera invece con il 4-5-1 che inizia da Audero, seguito da Bereszynski, Ferrari, Yoshida e Augello in difesa, l’ex Candreva, Rincon, Vieira, Thorsby e Sabiri a centrocampo, con Caputo unica punta.

Le combinazioni – Il Milan ha a disposizione due risultati su tre. Dando per scontata la vittoria dell’Inter, unico risultato che permetterebbe ai nerazzurri di sperare, i rossoneri possono permettersi anche di pareggiare. In quel caso, le due squadre chiuderebbero entrambe a quota 84 punti. Lo scudetto sarebbe del Milan, in virtù degli scontri diretti. I due derby della Madonnina si sono infatti chiusi uno, quello del 7 novembre, sull’1-1 e l’altro, giocato il 5 febbraio, sul 2-1 per la squadra di Pioli che si impose in rimonta nel secondo tempo con la doppietta di Giroud dopo il gol del momentaneo vantaggio interista firmato da Perisic.

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