“L’elezione di Stefania Craxi a presidente della Commissione Esteri del Senato? Siamo ormai alla restaurazione completa. Si è trattato di un accordo su poltrone, fatto da una parte della maggioranza con Fratelli d’Italia, una roba che non sta assolutamente né in cielo, né in terra”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “24 Mattino” (Radio24) dal vicepresidente del M5s, Riccardo Ricciardi, all’indomani dell’elezione della senatrice di Forza Italia, Stefania Craxi, a presidente della Commissione Esteri del Senato, dopo le dimissioni del pentastellato Vito Petrocelli.

Il deputato del M5s spiega: “Non è stato un nostro errore candidare Licheri. Il punto è che qualsiasi nome proposto dal M5s per quel ruolo sarebbe stato respinto, perché era solo un giochino per creare dissidi interni e per far fuori un nostro candidato con un accordo Renzi-Salvini-Meloni-Berlusconi. Anche se avessimo proposto Churchill sarebbe andata così – continua – visto che si erano già accordati. Ma non è la prima volta che succede. Un anno e mezzo fa, Italia Viva fece fuori il nome di Pietro Grasso alla presidenza della Commissione Giustizia perché votò il candidato della Lega. Quando Renzi decide di fare accordi con la Meloni, purtroppo i numeri in Parlamento sono questi”.

Ricciardi, in linea col leader del M5s Giuseppe Conte, assicura che il Movimento non vuol far cadere l’esecutivo, ma taccia il governo Draghi di non aver vigilato sulla vicenda Craxi: “Il governo ha la responsabilità del modo in cui viene tenuta in piedi la maggioranza che lo sostiene, così come la maggioranza ha una responsabilità nei confronti dell’esecutivo. Quindi, permettere che accadano queste cose all’interno della propria maggioranza non è il massimo. Col Pd, invece, c’è una dialettica politica giusta e sana. Abbiamo idee differenti su alcuni argomenti – conclude – ma c’è lealtà politica. Quello di ieri è stato un giochino di poltrone a cui il Pd non si è prestato, perché tra noi e il Pd c’è un rapporto leale di confronto politico, seppure con delle differenze in alcuni temi sui quali i dem devono dare delle risposte. Il centrodestra e Renzi, che ormai sono la stessa cosa, rientrano in tutt’altra discussione“.

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