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Andy van der Meyde, le confessioni dell’ex calciatore: “Ero bello, milionario e avevo un ca**o enorme. Il mio motto era farlo sempre e ovunque”

L'ex calciatore olandese Andy van der Meyde ha ripercorso la sua vita, tra successi professionali e dipendenze, in una biografia in cui racconta senza filtri i retroscena della sua vita

di F. Q.

Le confessioni dell’ex “cecchino olandese”. L’ex calciatore olandese Andy van der Meyde ha ripercorso la sua vita, tra successi professionali e dipendenze, in una biografia in cui racconta senza filtri i retroscena della sua vita. A causa della spirale di eccessi in cui è precipitato, la sua carriera di calciatore è finita già prima dei suoi 30 anni: “Ero fuori controllo, non riuscivo a dormire se non prendendo pillole – racconta van der Meyde -. Era roba pesante, di quella da prendere con la prescrizione del medico. Le rubavo dallo studio del medico del club, l’ho fatto per più di due anni. Poi è arrivata la cocaina, insieme a Bacardi, vino e feste in quantità. Capii che dovevo andarmene da Liverpool, o sarei morto”.

Alcol, droga, gioco d’azzardo, farmaci e sesso: queste le dipendenze che hanno segnato la sua gioventù. “Il mio motto era: farlo sempre e ovunque, fosse un’igienista dentale, una segretaria dell’Ajax, una ragazza conosciuta a un semaforo”, confessa l’ex calciatore ammettendo che le due mogli e i cinque figli sono stati solo la punta dell’iceberg. “Ho sbagliato molto – ammette -. Pensaci, come calciatore avevo tutto ciò che le donne potessero desiderare. Ero carino. Ero davvero ricco. E avevo anche un cazzo enorme. Avevo milioni, ma ero completamente pazzo nella mia testa”.

Andy van der Meyde, “The Dutch Sniper”, ovvero “il cecchino olandese”, ha esordito nelle file dell’Ajax dove ha giocato fino ai 24 anni, facendogli mettere in bacheca campionati e coppe olandesi. Poi, nell’estate del 2003 passò all‘Inter ma le cose non andarono come sperato e Van der Meyde si trasferì all’Everton, dove finì la sua carriera.

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