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Nigeria, studentessa cristiana lapidata e bruciata: era accusata di blasfemia per un messaggio WhatsApp su Maometto

L'omicidio della ragazza, Deborah Samuel, è avvenuto a Sokoto, nel Nord Ovest del paese. Centinaia di persone hanno manifestato dopo gli arresti dei due sospettati dell'omicidio chiedendone il rilascio
Nigeria, studentessa cristiana lapidata e bruciata: era accusata di blasfemia per un messaggio WhatsApp su Maometto
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Una studentessa cristiana, Deborah Samuel, venerdì 13 maggio è stata lapidata e bruciata in Nigeria, da studenti musulmani che la accusavano di blasfemia per aver scritto su WhatsApp un messaggio ritenuto offensivo nei confronti del profeta Maometto. L’omicidio della ragazza è avvenuto a Sokoto, nel nord ovest del Paese, città capitale dell’omonimo Stato nigeriano in cui la legge islamica – la sharia – viene applicata insieme al diritto comune, come in altri Stati della Nigeria settentrionale.

Gli studenti dell’istituto Shehu-Shagari, dopo la lettura del messaggio, hanno prelevato con la forza la giovane “dalla stanza dove era stata portata in salvo dai funzionari dell’istruzione”, uccidendola: lo ha dichiarato il portavoce della polizia di Sokoto, Sanusi Abubakar. Due sospettati sono in arresto e le autorità stanno cercando altri soggetti coinvolti, identificati grazie ad un video pubblicato sui social che riprende una folla che frusta e insulta la vittima prima di ammucchiare sul suo corpo alcuni pneumatici usati ed appiccare il fuoco, al grido di “Allah Akbar”.

I leader religiosi nigeriani hanno condannato l’episodio, esortando la popolazione a mantenere la calma e a “garantire una coesistenza pacifica“: in particolare, il sultano di Sokoto e massima autorità spirituale tra i musulmani nigeriani Muhammadu Saad Abubakar, e il vescovo della Chiesa Cattolica di Sokoto, Mathew Hassan Kukah, hanno “condannato quanto accaduto nella sua totalità e sollecitato le agenzie di sicurezza a portare davanti alla giustizia i responsabili dell’imperdonabile episodio”. “Chiediamo alle autorità di indagare su questa tragedia e assicurare che tutti i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni” hanno aggiunto. Centinaia di persone hanno manifestato a Sokoto dopo gli arresti dei due sospettati dell’omicidio di Deborah Samuel, chiedendo il rilascio dei due studenti. Alcuni dei manifestanti hanno raggiunto il palazzo di Abubakar protestando per le dichiarazioni di condanna dell’omicidio rilasciate dal sultano.

In foto: ingresso dello Shehu Shagari College of Education a Sokoto, Nigeria.

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