Il Barbiere di Siviglia non fa solo il barbiere e questo lo hanno imparato tutti da un paio di secoli abbondanti. Ma ora il poveretto si deve sbattere parecchio per arrotondare, specie a Milano, dove arrotondare non è ancora abbastanza se si tenta l’azzardo – così per dire – di mettere su casa. Così – Figaro qua Figaro là – dismessi camicione bianco e rasoi, il Barbiere è talmente “pronto a far tutto, la notte e il giorno” che si mette a servire ai tavolini di un ristorante. Attovagliati – con prenotazione per venerdì allo Spazio Teatro 89, nel quartiere milanese di Quarto Cagnino – ci sono gli spettatori della VoceallOpera, l’associazione milanese che unisce produzioni low cost (anche nel senso del biglietto) e diffusione della lirica laddove non arriva mai, cioè in periferia. A queste due attività già meritorie se ne aggiunge un’altra: far esordire cantanti, musicisti, registi, scenografi.

Per la produzione di questo capolavoro di Gioachino Rossini, una delle dieci opere più rappresentate nel mondo, il debutto assoluto è quello della regista Giulia Bonghi e dello scenografo Luca Giombi, che hanno vinto il concorso internazionale Giancarlo Aliverta, intitolato al padre di Gianmaria Aliverta, regista di lirica che collabora con i teatri di tutta Europa e presidente di VoceallOpera. Bonghi e Giombi hanno convinto la giuria formata dallo stesso Aliverta e da Barbara Minghetti (curatrice di Verdi Off), Alberto Triola (sovrintendente della Fondazione Toscanini e direttore artistico del Festival della Valle d’Itria) e Alberto Mattioli, firma tra le più autorevoli quando si tratta di parlare e di scrivere lirica.

Anche il cast di questa produzione sarà costituito da giovani promesse che hanno partecipato alle audizioni del concorso Aliverta: Figaro sarà interpretato da Francesco Bossi, Dottor Bartolo da Lorenzo Liberali, Don Basilio da Lorenzo Mazzucchelli, Berta da Paola Molfino, a cui si aggiungono Leonora Tess che debutterà interpretando Rosina, Filippo Pina Castiglioni che vestirà per la 941esima volta i panni del Conte d’Almaviva e Timur Bashikov che interpreterà Fiorello e l’Ufficiale.

Il Barbiere di Siviglia è l’icona dell’opera buffa. Non si svela niente a ricordare che in realtà non si chiama così ma Almaviva o l’inutile precauzione. Era un modo per Rossini di non far innervosire troppo Giovanni Paisiello che aveva fatto un altro Barbiere che girava per i teatri già da una trentina d’anni. Ma anche quella di Rossini fu un’inutile precauzione: alla sua prima, al teatro Argentina di Roma, si presentò la clac paisielliana e conservatrice che fece di tutto per far finire tutto con un fiasco, tra fischi e contestazioni. Ma era tutta una trollata, si direbbe oggi: già dalla prima replica cominciò il trionfo del Cigno di Pesaro.

Per tutte le info clicca sulla locandina

Articolo Precedente

Letizia Battaglia ha fotografato le strade rosse della sua sofferenza

next
Articolo Successivo

Eduardo Kobra: se oggi San Paolo è una galleria d’arte a cielo aperto, lo si deve ad artisti come lui

next