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Romy Indy, da badante a star del porno mondiale: “Sul set ho una sicurezza che fuori non ho”

Come racconta Barbara Costa su Dagospia la 23enne riccioluta, padre olandese e mamma del Suriname, ha vinto di recente l’AVN Awards 2022 come “Best new International starlet”, ovvero la miglior pornostar non statunitense al mondo

di Davide Turrini

Si chiama Romy Indy. È olandese, ha lavorato anche come badante e cameriera, e ora è una stella in ascesa del porno mondiale. Come racconta Barbara Costa su Dagospia la 23enne riccioluta, padre olandese e mamma del Suriname, ha vinto di recente l’AVN Awards 2022 come “Best new International starlet”, ovvero la miglior pornostar non statunitense al mondo. Insomma, una delle nuovissime e giovanissime leve del porno e non solo. Già perché Romy, che ha voluto mantenere il suo nome e cognome di battesimo senza ricorrere a nomi d’arte, è interprete sì di decine e decine di “film” (oramai clip di venti-trenta minuti in media con un rapporto sessuale completo) in nemmeno tre anni di carriera (ha iniziato nel 2019), ma è anche una delle escort più ricercate d’Olanda e d’Europa.

Romy spazia su ogni genere del porno, dal rimming all’anal, passando per il lesbian e il fetish, ma appunto cerca di rendere reale l’esperienza della “pornostar della porta accanto”. Il tariffario per un rapporto normale è di 500 euro, mentre gli “extra” ovvero le sue specialità come il rimming (250 euro) e il sesso anale (500) fanno salire il prezzo per qualche decina di minuti di sesso in modo vertiginoso. “Se Romy ha fatto la badante, ha lavorato in un call center, e come cameriera, posando saltuariamente come modella, sono questi impieghi che ha tenuto per pochi mesi, poco capaci di garantirle i soldi sufficienti per pagarsi gli studi di legge”, ha spiegato la Costa su Dagospia. “Romy li ha mollati mettendosi alla prova col porno olandese. La sua provocante e genuina bellezza l’ha ripagata: le sue scene hanno mercato, Romy è stata chiamata da più studios, e presa e gestita da una agenzia che conta”.

Costa racconta le doti caratteriali della ragazza, la capacità di correre e trottare sui più importanti set europei (l’exploit ad esempio con le produzioni francesi di Marc Dorcel) e il fatto di possedere una forza “interiore sovraumana”. “Io su un set porno, davanti a regista e telecamere, ho una sicurezza che fuori non ho”, afferma Romy, “ma in questo ambiente, fin dal primo giorno, devi essere caparbia, e dire sì e no a ciò che vuoi fare”. Insomma, una storia professionale e di vita che sa perfino di emancipazione sociale e individuale.

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