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Simone Rugiati, il noto chef assolto dall’accusa di diffamazione per la recensione negativa: “Granchio in scatola al posto dell’astice, non andate in quel sushi”

"Non venite qui a mangiare", assolto Simone Rugiati, accusato di diffamazione da un ristorante padovano. I fatti risalgono all'agosto del 2017 ovvero quando lo chef si scagliò contro il locale durante una seguitissima diretta Facebook: ecco cosa era accaduto

di F. Q.

Simone Rugiati, lo chef di origini toscane diventato famoso grazie a numerosi programmi televisivi, è stato assolto perché “il fatto non costituisce reato”. Come riportato dal Corriere, l’accusa, di diffamazione, gli era stata rivolta da Michela Stecca e Massimiliano Liggieri, proprietari del ristorante ‘Sushi Su’, a Padova. “È andata come doveva andare, ora torno a Milano a lavorare così non penso più a questo caso montato ad arte”, il commento del cuoco mentre ieri 21 marzo lasciava il tribunale.

I fatti invece risalgono a 5 anni fa e precisamente al 14 agosto 2017 quando Rugiati entra nel locale con un’amica per cenare. Una volta arrivata la pietanza ordinata – un astice – Rugiati va su tutte le furie sostenendo che si tratti in realtà di granchio in scatola e di essere allergico al suo liquido di conservazione. Mostrando l’esterno del sushi-restaurant, lo chef consiglia ai numerosi follower che lo stanno seguendo in una diretta Facebook di non andarci mai a mangiare. Una recensione che fa infuriare i titolari, i quali quindi lo querelano per diffamazione. Da qui il processo e la sentenza a lui favorevole ma che, tuttavia, verrà impugnata dai legali dei ristoratori, gli avvocati Massimo Munari e Marco Colapinto. Lo chef si è invece affidato alla difesa del penalista Francesco Cibotto.

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