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La regina Elisabetta dice addio a Buckingham Palace: ecco perché ha deciso di trasferirsi a vivere al Castello di Windsor

La decisione simbolica è di quelle storiche – del resto la forma è spesso sostanza - ed è stata presa in un anno che segna un appuntamento nodale per la Sovrana, ossia le celebrazioni del Giubileo di Platino, i 70 anni di regno. Che ne sarà di Buckingham Palace? Difficile che torni ad essere una residenza principale dei sovrani

di Francesco Canino

Elisabetta II non tornerà più a vivere stabilmente a Buckingham Palace. La decisione simbolica è di quelle storiche – del resto la forma è spesso sostanza – ed è stata presa in un anno che segna un appuntamento nodale per la Sovrana, ossia le celebrazioni del Giubileo di Platino, i 70 anni di regno. Con buona pace di nostalgici e tradizionalisti incalliti, si chiude per sempre un’epoca: la Regina ha deciso di trasferirsi in pianta stabile al castello di Windsor, che da sempre è una delle sue residenze preferite (assieme a Balmoral, che per altro è di proprietà privata di The Queen).

Il castello di Windsor è di fatto la casa di campagna della Regina, utilizzata soprattutto nei weekend e nei giorni di riposo. Certo, non è esattamente la dimora raccolta e riservata che ci si può immaginare, visto che è considerato il più grande castello abitato del mondo grazie alle mille camere e ai 13 ettari di terreno in cui è costruito (fu lì che lei e la sorella Margaret furono rifugiate durante la Seconda Guerra Mondiale). Elisabetta II dunque non vivrà più al SW1A 1AA di Londra – è questo l’indirizzo esatto di Buckingham Palace – e per la verità non ci vive più in pianta stabile già da un pezzo: si dice che abbia trascorso l’ultima notte a Palazzo due anni fa, a marzo 2020, e da due anni raramente lo stendardo reale ha sventolato per segnalare la presenza della sovrana nell’edificio. D’ora in poi a dominare sarà l’Union Jack, la bandiera britannica, anche se Buckingham Palace continuerà ad essere il luogo simbolo delle occasioni importanti, a cominciare dal Platinum Party che si aprirà il 2 giugno prossimo con la parata militare e si concluderà con l’immancabile apparizione della Royal Family sul balcone della facciata principale (ad oggi resta l’incognita sulla presenza/assenza di Harry d’Inghilterra).

La Regina ormai da tempo vive a Windsor e i due anni di pandemia hanno accelerato la sua “fuga” da Londra. Si dice che la monarca non abbia mai davvero amato Buckingham Palace, una “fortezza” composta da 775 camere, tra cui 19 camere di stato, 52 camere da letto per reali e ospiti, 188 camere da letto per lo staff, 92 uffici e 78 bagni. Fu Winston Churchill a convincerla dell’importanza simbolica di abitare lì ma negli ultimi 70 anni, appena ha potuto, è fuggita preferendo altre residenze. Il Covid, la morte dell’amato principe Filippo (la cui salma è sepolta nella cripta reale della Cappella di San Giorgio, a Windsor), le condizioni di salute altalenanti dovute ai suoi 96 anni e i lavori di ristrutturazione di Buckingham Palace che andranno avanti fino al 2027, hanno accelerato la decisione di fare le valigie e lasciare il palazzo. Lavorerà di più dai suoi appartamenti privati, si sposterà meno ma sarà presente in carne e ossa quando lo terrà necessario, a cominciare dal doppio appuntamento a Westminster, il 14 per la giornata del Commonwealth e il 29 per una commemorazione di Filippo. Che ne sarà di Buckingham Palace? Difficile che torni ad essere una residenza principale dei sovrani: non lo amano troppo né il principe Carlo né il figlio William dunque è probabile che in futuro venga trasformato in un gigantesco museo.

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