Cultura

Lo Scaffale dei Libri, la nostra rubrica settimanale: (torniamo) a dare i voti a Zannoni, Fortier, Losso e Lemaitre

di Davide Turrini e Ilaria Mauri

IL SERPENTE MAIUSCOLO - 4/4

Doveva essere una bagatella invece era un romanzetto niente male. Un noir venato di giallo, pardon, fin dalla copertina (con un dalmata che fa una brutta fine), Il serpente maiuscolo (Mondadori) di Pierre Lemaitre, delinea le vicende di un killer preciso e spietato ma contemporaneamente anche goffo e un tantino rincoglionito. Trattasi della ultrasessantenne sovrappeso e sudaticcia Mathilde che vive in una villetta della campagna parigina. Durante la seconda guerra mondiale fu partigiana trucida e senza pietà con nazisti sbudellati, evirati ed eviscerati a mani nude; a metà anni ottanta, e per un’altra ventina appena trascorsi, assassina su commissione che non lascia traccia alcuna, da vicino come da lontano, con le sue Magnum con silenziatore. A ordinarle le esecuzioni di ricchi industriali come di ex tossiche, è un’organizzazione impassibile ed indecifrata che usa Mathilde passando per gli ordini di Henri, anche suo capo partigiano all’epoca, da sempre innamorato di lei (ma lei l’ha davvero mai ricambiato?). Attenzione però: non ci sono sentimentalismi o romanticismi diffusi ne Il serpente maiuscolo. Perché la mercanzia è quella di un domino ad eliminazione diretta prima di qualche vittima predestinata, nonché poliziotti, poi direttamente nella filiera dei killer. Il tono del racconto è permeato di sadico sarcasmo, le false piste deduttive e investigative si moltiplicano e le identità presenti come le tracce del passato di molti protagonisti si cancellano. Chi insegue chi? Qualcuno rappresenta il bene e qualcun altro rappresenta il male? Lemaitre non concede punti d’appoggio o certezze (scambia di continuo l’osservazione in terza persona di diversi personaggi capitolo dopo capitolo), intanto galoppa con questa sua scrittura sapida e lapidaria, fino a quando si accentra praticamente solo su Mathilde riuscendoci persino a farci perdere esattamente il senso della realtà che sta vivendo la donna (si veda quando lei si chiede quanti sono i cadaveri nel furgoncino che sta guidando). Scritto nel 1985 prima di diventare il Lemaitre dal successo planetario degli anni duemila. Voto: 8

IL SERPENTE MAIUSCOLO - 4/4
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