Una minaccia aperta, esplicitata da quella sottolineatura che la portavoce del ministero degli Esteri non nasconde né ammorbidisce: “Ripercussioni gravi militari e politiche”. Mentre l’invasione dell’Ucraina è ancora in corso, la Russia lascia intendere che il perimetro delle operazioni potrebbe ricomprendere anche altri Stati confinanti, qualora quel “cuscinetto di sicurezza” rispetto ai Paesi aderenti alla Nato dovesse scomparire in altri punti dei suoi confini. E punta l’indice contro il potenziale ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza Atlantica.

“L’impegno del governo finlandese per una politica di non allineamento militare è un fattore importante nel garantire la sicurezza e la stabilità nell’Europa del Nord”, ha detto Maria Zakharova, portavoce di Sergey Lavrov. L’ingresso di Helsinki nella Nato “avrebbe ripercussioni gravi militari e politiche”, ha aggiunto ricomprendendo nel novero anche la Svezia. La Russia “non può non notare i persistenti tentativi” dell’Alleanza atlantica di allargarsi includendo i due Paesi. Tentativi, ha sottolineato, compiuti “in particolare dagli Usa”.

Le sue parole giungono nel giorno in cui, come già avvenuto negli ultimi vertici seguiti alla crisi ucraina, Svezia e Finlandia hanno partecipato alla riunione Nato su invito del segretario generale Jens Stoltenberg. Da cui sono arrivate parole nette sulla possibilità che quella in Ucraina sia stata solo una prima mossa di Vladimir Putin, alla quale potrebbero seguirne altri in virtù di un diverso posizionamento degli Stati sullo scacchiere geopolitico. “Non commento le dichiarazioni” di Zakharova, ma “ribadisco che gli Stati sono liberi di scegliere la propria politica estera e le proprie alleanze”, ha l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell.

“Gli obiettivi del Cremlino non sono limitati all’Ucraina”, ha detto il segretario generale della Nato, denunciando che la “Russia minaccia apertamente l’ordine della sicurezza europea”. Parole seguita alla decisione di attivare i “piani difensivi” per la prima volta nella storia. Tra le altre cose, ha detto Stoltenberg, “ci stiamo preparando all’evenienza di attacchi informatici agli Stati Nato per impedire che ciò comporti rischi”, ha spiegato il segretario generale dopo il vertice aggiungendo che l’eventuale hackeraggio potrebbe “tecnicamente innescare l’articolo 5 dei trattati”, poiché verrebbe equiparato a un attacco armato.

L’attacco di Zakharova alla Finlandia è stato scagliato poche ore dopo le dichiarazioni della premier Sanna Marin che giovedì sera, rispondendo sulla possibilità di Helsinki di riconsiderare la propria neutralità, aveva detto: “Non ci sono minacce acute nei confronti della Finlandia, da parte di nessun Paese, neppure da parte della Russia”. Al momento, ha aggiunto, “non c’è una situazione di questo tipo” ma “siamo molto preoccupati per la situazione in Ucraina e per le azioni che la Russia ha intrapreso, usando la forza militare contro l’Ucraina e contro il popolo ucraino”.

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