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Il leader di IoApro indagato per simulazione di reato: “Scrisse finte minacce a suo figlio e le postò sui social”. Lui: “È stato un mio amico”

L'accusa è di aver fatto partire le false intimidazioni ("Se domani apri ti facciamo male. Sappiamo dove va all’asilo tuo figlio") dall’account de "La macelleria", uno dei propri ristoranti. Contattato dal Carlino, Carriera ammette che le frasi non erano vere ma dice di non essere stato lui a scriverle: "È stata una persona a me vicina, di cui mi fidavo, che aveva accesso alle mie password e le ha sfuttate per danneggiarmi, motivata dall’astio verso di me"
Il leader di IoApro indagato per simulazione di reato: “Scrisse finte minacce a suo figlio e le postò sui social”. Lui: “È stato un mio amico”
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“Se domani apri ti facciamo male. Sappiamo dove va all’asilo tuo figlio”. Era la presunta minaccia che Umberto Carriera, ristoratore e leader del movimento IoApro, aveva rilanciato sui propri canali social. Ma era tutto falso: e ora, riferisce l’edizione online del Resto del Carlino, la procura di Pesaro ha messo sotto indagine Carriera per simulazione di reato, accusandolo di aver fatto partire quelle finte minacce contro se stesso dall’account de “La macelleria”, uno dei propri ristoranti. Contattato dal Carlino, Carriera ammette che le frasi non erano vere ma dice di non essere stato lui a scriverle: “È stata una persona a me vicina, di cui mi fidavo, che aveva accesso alle mie password e le ha sfuttate per danneggiarmi, motivata dall’astio verso di me. Ma io ho già consegnato alla Procura tutte le prove del coinvolgimento di questa persona a me vicina come autrice di quelle minacce che io credevo vere e che poi non lo erano. Mi aspetto che l’indagine a mio carico venga archiviata e che ci sia l’imputazione della persona che ha fatto tutto questo. Non posso rivelare il nome ma alla Procura l’ho detto chiaramente”.

Il primo luglio prossimo, intanto, Carriera dovrà affrontare un processo per diffamazione nato dalla denuncia di un commissario di polizia che si era visto riprendere, il 16 gennaio 2021, dalla compagna del ristoratore durante un’ispezione nel locale “La grande bellezza” di Mombaroccio (Pesaro). Lo ha annunciato lui stesso in un post su Facebook, dicendo che quel giorno arriveranno a Pesaro tanti suoi supporter per stargli al fianco. Nel capo di imputazione, la procura lo accusa di aver dichiarato falsamente che nessun poliziotto si fosse identificato e che avessero agito con arroganza. La compagna Clarissa Rosselli, invece, risponde in concorso per la diffamazione e inoltre di diffusione di video realizzati fraudolentemente.

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