Il ruolo dell’Italia in Europa in un momento in cui venti di guerra si abbattono ai confini del Continente. E poi ovviamente la pandemia. Ma non ci sarà alcuna accusa al Parlamento, incapace di trovare un nome diverso dal suo per il Quirinale. Sergio Mattarella, insomma, non seguirà la traccia del suo predecessore, Giorgio Napolitano. Nonostante si tratti della seconda rielezione consecutiva per un presidente della Repubblica, il capo dello Stato non intende attaccare le forze parlamentari: tutt’altro.

Nel suo secondo discorso d’insediamento, il dodicesimo presidente intende andare oltre la sua rielezione. Secondo le indiscrezioni, nel suo messaggio al Parlamento Mattarella toccherà i temi della politica estera, della crisi in Ucraina, proprio nei giorni in cui le navi russe e della Nato si confrontano al largo della Sicilia. Parlerà anche della pandemia, ovviamente. L’emergenza che da due anni flagella il mondo e che ha segnato il suo primo settennato. E che lo scorso anno lo ha portato a chiamare al governo Mario Draghi, in modo da mettere in sicurezza il Pnrr, in un momento in cui il Parlamento non riusciva più ad esprimere una maggioranza politica. E’ anche per questo motivo che i partiti non sono stati in grado di eleggere un tredicesimo presidente diverso dal dodicesimo: la svolta verso un governo tecnico ha praticamente commissariato le forze politiche. Incapaci di trovare un nome che mettesse insieme la stessa maggioranza che sostiene il governo, i partiti hanno convinto Mattarella a restare per un altro mandato. E il presidente, nonostante le numerose dichiarazioni di segno opposto dell’ultimo anno, ha accettato.

Ora è chiamato a inaugurare il secondo settennato con un discorso che si preannuncia conciso e pragmatico. Non ci saranno, come più volte anticipato, j’accuse al Parlamento che anzi Mattarella ha già ringraziato per la “fiducia” concessagli. Troppo diversa è la situazione rispetto a quando Napolitano fu rieletto da un Parlamento disperato. Nel 2013 il capo dello Stato emerito si rivolse alle Camere con parole di fuoco, ricevendo un mare di applausi proprio da coloro che stava fustigando.

Al contrario ci sarà una riflessione sul legame tra democrazia e parlamentarismo, sul necessario equilibrio tra diverse istituzioni. Il presidente rifletterà sul rapporto tra diritti e democrazia che da sempre si incrociano nelle esternazioni del suo primo settennato. Un’Italia forte e democratica non può che impegnare – e questo Mattarella lo ha spiegato più volte – la propria democrazia nella promozione dei diritti. Dentro e fuori il Paese. Ci sarà tanta Europa nel discorso alle Camere riunite che precederà il simbolico ritorno di Mattarella al palazzo del Quirinale. Diminuite le pulsioni euroscettiche, la situazione è cambiata col Covid: l’Ue dell’austerità si è trasformata in quella Recovery, del Patto di stabilità da rivedere e che non può perdere questo periodo favorevole che silenzia – almeno per ora – i Paesi cosiddetti “frugali“. Ma al di là del Patto di stabilità che richiede tempi lunghi ed una presenza forte del governo di Roma, c’è la crisi Ucraina che non aspetta. E che per la prima volta minaccia la guerra nel Vecchio Continente. C’è poi curiosità su quale possa essere il primo atto del nuovo settennato: nel 2015, appena eletto, Mattarella andò a rendere omaggio alle Fosse Ardeatine.

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