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Ras Al Khaimah, l’emirato ‘estremo’ della penisola arabica

Al confine con l’Oman, questo piccolo stato degli Emirati Arabi Uniti unisce le antiche tradizioni del deserto alla ricerca di una modernità sostenibile.

Testo e Foto di S.Meconi - Alpitour World

Chi dice Emirati Arabi Uniti, di solito si rivolge alle sue due realtà più celebri: Abu Dhabi e Dubai.

Questa entità politica, affacciata sul Golfo Persico, è in realtà costituita da sette emirati che condividono una guida unica e rappresentativa. In un territorio in larghissima parte desertico, dove negli ultimi decenni sono spuntati alcuni dei grattacieli e dei progetti più innovativi al mondo, c’è spazio anche per vere e proprie oasi (in tutti i sensi) di tranquillità e relax, lontane dal turismo di massa ma non per questo meno interessanti.

È il caso di Ras Al Khaimah, il cui nome in arabo significa Promontorio della tenda. Confinante con l’Oman e circondato dalle vette dell’Hajar, è l’emirato con la maggior superficie verde, quello più fertile e rigoglioso, grazie a quella posizione geografica che sin da inizio Ottocento conquistò gli interessi dei britannici, i primi a inviare delle forze di esplorazione in quest’angolo della Penisola arabica.

Grazie alla presenza di numerosi resort e alla relativa vicinanza con Dubai (circa 120 km), Ras Al Khaimah è divenuta di recente una interessante alternativa ai viaggi nel Golfo. A conquistare il viaggiatore, infatti, ci pensa un mix efficace di natura selvaggia e servizi d’eccellenza, che la rendono diversa dai due emirati più ‘moderni’.

I turisti, peraltro, possono arrivare qui con facilità grazie ai voli charter di Neos oppure con voli di linea. Il servizio è offerto da Alpitour, che per accogliere i visitatori ha scelto l’imponente e moderno Alpiblu Hampton by Hilton Marjan Island, un hotel con ben 515 camere caratterizzato da uno stile moderno, elegante e con una dotazione di comfort di tutto rispetto.

Cosa vedere a Ras Al Khaimah, l’emirato delle rocce

Un territorio che, a pochi chilometri dal mare, è invece ricco di montagne che addirittura superano i 3000 metri di altitudine. L’apparente paradosso di Ras Al Khaimah è reso possibile dai Monti Hajar, condivisi con il vicino Oman e che caratterizzano la bella penisola di Musandam.

La catena montuosa è ricca di uidian, torrenti prosciugati che hanno scavato dei profondi solchi nel terreno, e, tranne la zona del monte Jabal Al-Akhdar, ha un aspetto desolato, brullo e tradizionale per questo angolo d’Arabia. Più verde e interessante, quella che abbiamo appena citato è invece una zona di prati e coltivazioni di alberi da frutto, soprattutto il dattero.

Piccoli e lontani tra di loro, gli insediamenti ibaditi della zona sono invece molto interessanti da scoprire perché permettono di comprendere meglio uno dei grandi dibattiti della cultura islamica, quello tra corrente sciita e sunnita. L’ibadismo, descritto come una ‘terza via’ tra i seguaci di Maometto, professa un totale rifiuto della violenza ed è una corrente moderata sotto molti punti di vista. I villaggi, composti di case basse e dipinte di chiaro per fuggire al caldo rovente del deserto, sono degli angoli di serenità e accoglienza. Rispetto all’areale di diffusione dell’Islam, Oman e Ras Al Khaimah sono le uniche zone dove si è conservata questa dottrina musulmana.

Il territorio è ideale per chi ama praticare il trekking, grazie a decine di percorsi che hanno difficoltà e lunghezza variabile. Il più lungo degli itinerari sulle montagne dell’Hajar dura addirittura 18 ore, ma si possono scegliere percorsi di poche ore e difficoltà facile, perfetti per i principianti.

La capitale, che ha lo stesso nome dell’emirato (anche se storicamente veniva chiamata Julfar) è la sesta città più grande degli Emirati Arabi Uniti. In misura certamente minore rispetto a Dubai e Abu Dhabi, anche qui la modernità ha iniziato ad avere il suo impatto, trasformando Al Nakheel – la zona più sviluppata della città. Molto interessanti da visitare sono il Forte di Ras Al Khaimah, al centro della Campagna del 1819 e la Moschea Sheikh Zayed, con i suoi imponenti quattro minareti che sovrastano gli angoli dell’edificio.

Tra le altre destinazioni dell’emirato c’è Khatt, dove si trovano delle antiche sorgenti termali circondate da ampi palmeti e Rams, villaggio di pescatori che in passato aveva una significativa raccolta di perle.

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