La frenata sugli incentivi ai veicoli a basse emissioni ha colpito anche il mercato cinese, con il governo di Pechino che a fine dicembre ha annunciato dal 2022 una riduzione del 30%: questo nonostante il paese asiatico abbia chiuso ufficialmente il 2021 con 2,99 milioni di veicoli NEV (New Energy Vehicles) venduti, di cui 2,44 milioni sono solo elettrici, e una crescita del 169,1% rispetto a quanto fatto nel 2020.

Secondo i dati diffusi dalla China Passenger Car Association, la domanda di NEV cioè vetture a “nuova energia” – espressione usata da Pechino per indicare veicoli elettrificati, elettrici e a idrogeno – ha aiutato a sostenere il mercato auto che nel 2021, per la prima volta dal 2018, ha registrato una crescita annua delle autovetture, chiudendo con un +4,4% (20,15 milioni di unità) rispetto al 2020. Unica “macchia” è stato il mese di dicembre che, al contrario, ha registrato un calo delle vendite del 7,9% su base annua, con un totale di 2,1 milioni di unità.

La previsione della CPCA è che alla fine del 2022 le auto NEV raggiungano vendite per 5,5 milioni di unità, rivedendo al rialzo la stima precedente di 4,8 milioni di unità. Intanto tra i costruttori, a portare a casa i numeri più significativi ottenuti sul mercato cinese, è Tesla che con il suo stabilimento di Shanghai ha prodotto, nel 2021, circa 473 mila auto e venduto oltre 70 mila unità, raggiungendo il podio nella classifica dei marchi NEV più venduti in Cina, seconda solo a BYD che si staglia al primo posto con oltre 93 mila unità, e comunque prima della joint venture SAIC-GM-Wuling, con 60.372 unità.

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