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Francia, il governo ha sciolto il gruppo neonazista Zouaves Paris: “Responsabili delle violenze al comizio di Eric Zemmour”

Si tratta di un gruppuscolo di hooligans neonazisti che già in passato sono stati accusati di raid violenti contro manifestanti anti-fascisti. A marzo scorso il consiglio dei ministri aveva sciolto un altro gruppo di estrema destra: Géneration identitaire
Francia, il governo ha sciolto il gruppo neonazista Zouaves Paris: “Responsabili delle violenze al comizio di Eric Zemmour”
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Il consiglio dei ministri francese ha sciolto il gruppo di estrema destra degli Zouaves Paris, accusato di essere coinvolto nelle violenze al comizio di Eric Zemmour a Villepinte a dicembre scorso. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Interno Gérald Darmanin e secondo il decreto di scioglimento, il gruppo, fondato nel 2017 e che riunisce una ventina di membri, è accusato di essere “all’origine di numerosi e ricorrenti atti di violenza” e di “propagare un discorso apertamente razzista”, trasmettendo “regolarmente immagini che rappresentano simboli dell’ideologia nazista“.

A marzo scorso, sempre il governo francese aveva deciso lo scioglimento di Génération Identitaire, un gruppo di estrema destra molto legato in passato al Front National di Marine Le Pen. Ora è il turno del gruppuscolo Zouaves Paris, una decisione che arriva a pochissimi mesi dalle elezioni presidenziali e poco dopo l’ufficializzazione della corsa elettorale del giornalista e polemista Zemmour. I militanti sono hooligans neonazisti già noti in Francia per gli episodi di violenza e proprio il loro leader era stato identificato nella sala del comizio: si tratta del 23enne Marc de Cacqueray-Valmenier ed era tra gli attivisti che hanno lanciato il raid contro i manifestanti anti-razzisti di Sos Racisme. Per l’aggressione sono state depositate 11 denunce e il ragazzo risulta indagato per violenza intenzionale insieme a un 18enne. De Cacqueray-Valmenier a ottobre 2020, come scrisse Libération, era partito per combattere a fianco degli armeni contro l’Azerbaijan, per difendere la provincia separatista del Nagorno Karabakh: pubblicò una sua foto mentre imbracciava un fucile suo profilo Instagram e si vantava di difendere “i cristiani contro gli azeri musulmani”.

In passato il gruppo ha partecipato ad alcune manifestazioni dei Gilet gialli e sono stati ritenuti i responsabili di un raid, a giugno 2020, contro un bar dove si trovano militanti antifascisti nel quartiere Ménilmontant a Parigi. Come analizzato da Jean-Yves Camus, intervistato dal quotidiano online 20minutes, gli Zouaves Paris “assomigliano a un gruppo armato, ma non terrorista, che usa la violenza in modo regolare per ottenere i propri obiettivi”. Ma non fanno alcun lavoro di propaganda o teorizzazione e non sembra essere tra i loro interessi. L’aggressione durante il meeting di Villepinte ha fatto molto discutere perché, stando ad alcune immagini video rilanciate da Huffington Post e Bfm-tv, si vede lo staff della sicurezza di Zemmour salutare gli Zouaves Paris dimostrando un rapporto di conoscenza: “Grazie di essere venuti”, sono alcune delle frasi che si sentono. Oppure “è bello sapere di poter contare su di voi”. Come evidenziato da le Monde, il giornalista candidato alla presidenza della Repubblica ha sempre sminuito le violenze dicendo che sono state “marginali” e, soprattutto, ha accusato gli antirazzisti di “averli provocati”. Non una difesa, ma neppure una condanna. Oggi l’intervento del consiglio dei ministri per lo scioglimento ufficiale.

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