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José Carreras: “I medici mi dissero che avevo una possibilità su dieci di vivere. Mi aggrappai a quella…”

Dall'iscrizione al conservatorio al debutto come tenore insieme a Montserrat Caballé, ai sogni realizzati e la malattia, il grande tenore si è raccontato in una intervista al Corriere della Sera

di F. Q.

Si è esibito all‘Arena di Verona per il concerto di fine anno e si è raccontato al Corriere della Sera in una lunga intervista. José Carreras, tenore famoso il tutto il mondo, ha scoperto il canto con “il grande Caruso con Mario Lanza. Quando lo vidi non sapevo nulla di nessuno dei due, avevo 6 anni, al cinema ci andavo al pomeriggio, due film al prezzo di uno. Il secondo non lo vidi, Caruso mi infiammò talmente che, appena uscito, mi misi a cantare”. Dall’iscrizione al conservatorio al debutto come tenore insieme a Montserrat Caballé, ai sogni realizzati: “Ho cantato nei primi teatri del mondo, con i direttori più grandi, da Karajan a Bernstein, da Abbado a Muti a Chailly”. Qualche parola anche sulla malattia: “Mi sentii male durante le riprese della Bohéme di Comencini. Leucemia, i medici dissero che avevo una probabilità su 10 di cavarmela. Mi aggrappai a quell’unica con tutte le forze. Mi hanno guarito i medici, l’affetto dei miei cari, di tante persone sconosciute. E la musica. Non mi ha mai lasciato. Ascolto di tutto, opera ma anche pop. Amy Winehouse mi dà grandi emozioni”.

José Carreras: “I medici mi dissero che avevo una possibilità su dieci di vivere. Mi aggrappai a quella…”
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