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Turchi, Carmen Russo e i domestici in nero: querelano il Fatto Quotidiano per la notizia, ma dal giudice non si presenta nessuno

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Turchi, Carmen Russo e i domestici in nero: querelano il Fatto Quotidiano per la notizia, ma dal giudice non si presenta nessuno

Turchi, Carmen Russo e i domestici in nero: querelano il Fatto Quotidiano per la notizia, ma dal giudice non si presenta nessuno

Il 21 dicembre al Tribunale di Tivoli si sono celebrate le prime due udienze per altrettante cause di lavoro intentate da ex domestici nella tenuta di Formello. Alla notizia fioccarono smentite e querele, ma alla prima occasione di chiarirla davanti a un giudice nessuno si presenta e Turchi viene dichiarato "contumace". Prossime udienze il 18 gennaio e il 23 giugno

Carmen Russo è nella casa del Grande Fratello. Il compagno Enzo Paolo Turchi sta fuori, ma per la giustizia italiana è “contumace”. Lo ha stabilito il giudice del Tribunale di Tivoli il 21 dicembre scorso, al termine della prima udienza della causa intentata a marzo dai due ex domestici italiani che hanno accusato di aver lavorato al loro servizio nella tenuta di Formello in nero, senza contratto, contributi e Tfr tra il 2020 e il 2021. Per vedersi riconoscere quei diritti, assistiti dall’avvocato Gabriele Colasanti del foro di Roma, si erano rivolti al giudice del lavoro. Dai loro ricorsi sono poi scaturiti due diversi procedimenti, in sede civile e uno in sede penale, per violenza privata, ancora pendente presso la Procura di Tivoli. Ma alla prima udienza c’erano solo i lavoratori, nessuno dei vip si è presentato davanti al giudice.

La denuncia divenne pubblica a maggio, con un articolo del Fatto Quotidiano. A caldo la coppia dello spettacolo sostenne di non saperne nulla e che i due collaboratori fossero stati regolarizzati (e regolarmente liquidati), salvo un “errore del commercialista”. I loro legali replicarono annunciando querele per “diffamazione”, giacché i loro assistiti non avevano ricevuto alcuna notifica della citazione oggetto dell’articolo. Ebbene: la scorsa settimana si sono celebrate due udienze sul caso e il giudice del lavoro Alessio Di Pietro ha riconosciuto la regolarità della convocazione (e relative procedure di notifica). Prendendo atto della mancata costituzione del ballerino lo ha dichiarato “contumace“. Riassumendo: smentite a raffica e querele sulla vicenda ma, alla prima occasione di chiarirla, nessuno si presenta. L’udienza viene così aggiornata al 23 giugno 2022, data nella quale saranno sentiti i testimoni e si procederà agli interrogatori. La sentenza, a regola, potrebbe arrivare il giorno stesso. Ma non è tutto. Turchi non si è presentato neppure all’udienza della causa gemella, per la quale il giudice ha rinviato al 18 gennaio 2022, data nella quale deciderà in merito alla mancata presentazione della controparte. In caso di contumacia confermata, il procedimento arriverà a sentenza lo stesso. In caso di condanna, saranno comunque salvi i diritti di pignoramento eventuali che discendano da un accertamento delle ragioni dei lavoratori.

Sulle condizioni economiche della coppia le notizie sono contrastanti, tra i cachet televisivi da 7mila euro a settimana per la Russo e notizie sui debiti che da tempo rincorrono i due artisti. A metà ottobre, ad esempio, Turchi lamentava pubblicamente di essere stato costretto a chiudere l’accademia di danza “Energy Dance” che gestiva insieme alla Russo a Palermo. “Soldi perduti, Rischiavo di andare a gambe all’aria” diceva, lamentando l’assenza di sostengo pubblico a chi fa spettacolo e fronteggia il lockdown. Neppure un mese dopo, ai primi di novembre, si scopre che a gambe all’aria, in realtà, stava finendo il proprietario dell’immobile cui Carmen Russo non pagava l’affitto da un anno. Il titolare si è così rivolto al giudice per ottenere lo sfratto e il tribunale monocratico di Palermo ha emesso sentenza di condanna che dispone l’esecuzione. In quella, il giudice rileva: “La conduttrice non ha più effettuato pagamento alcuno, e ciò neppure in seguito alla consentita riapertura, a decorrere dal giugno 2021, delle palestre e delle piscine”.

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