Non andate via fino alla fine!

Don’t look up è un film che può essere letto su molti piani. C’è quello più scontato, cioè il piano apocalittico, in cui una cometa sta per spazzare via la vita dal pianeta terra che rientra in tanti ben oliati filoni hollywoodiani. Ma ci sono altri piani molto più interessanti in questo film che Adam McKay ha inserito proprio come avrebbe fatto in una delle innumerevoli e sfaccettate serie tv dirette nella sua carriera.

Non andate via fino alla fine!

C’è il piano della comunicazione. Nessuno nel film sembra più ascoltare davvero cosa dicano gli altri. Tutti sono concentrati sul proprio ego, il narcisismo impera e la relazione tra esseri umani langue inesorabilmente, anche quando fa irruzione una notizia devastante come l’arrivo della cometa killer. E’ un virus che colpisce tutti, il narcisismo, compreso il povero Leo Di Caprio, nel suo alias di professore sfigato di provincia che improvvisamente si ritrova sex symbol in prime time (e si tromba per questo addirittura la bellissima Cate Blanchett, anchorwoman di punta).

Non andate via fino alla fine!

C’è il piano dell’avidità. Chi muove le leve del potere (o apparentemente le muove) non riesce ad uscire dall’infame loop liberista del profitto economico, della crescita esponenziale e chissenefrega se qualche milione di persone ci debba rimettere la pelle. Significativo che il riccastro di turno sia un magnate delle comunicazioni social che si atteggia a guru spirituale, una summa tra Zuckerberg, Musk e Bezos.

Non andate via fino alla fine!

C’è il piano della politica, ormai inutile e, anzi, dannosa per il popolo, la cui unica preoccupazione è farsi riccamente i casi propri, seppellire scheletri negli armadi e cercare di surfare sul potere per poterlo mantenere. Meryl Streep, insulsa presidente degli Stati Uniti, è una fantastica rappresentazione della politica oggi, più di una rappresentazione, la idea assoluta di cosa sia la politica oggi. Così come Jonah Hill, qui capo di gabinetto/figlio della presidenta, è la visione plastica di tutti i lecchini/miracolati del mondo.

Non andate via fino alla fine!

Che l’umanità sia dunque senza speranza ce ne rendiamo conto molto, molto prima che la maledetta cometa colpisca la terra. E’ intitolata alla sua scopritrice, impersonata da una Jennifer Lawrence sempre sull’orlo della crisi di nervi, emblema di una giovinezza inascoltata, trascurata, irrisa dagli ‘adulti’ anche quando sarebbe la più titolata a far ascoltare la propria voce. Una giovinezza socialmente inesistente che diventa ancora un altro piano di lettura di questo film, chissà se davvero ricercato o semplicemente risultato necessario, date certe premesse narrative.

Insomma, se possibile non andate a vedere Don’t look up con leggerezza e vedrete che tra le molte risate spunterà anche una certa inquietudine nello scorgere tante, troppe similitudini col mondo nel quale stiamo (ancora) vivendo.

Ah e, naturalmente, non andate via fino alla fine!

Articolo Precedente

Golden Globes, È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino candidato nella categoria miglior film straniero

next
Articolo Successivo

Torino Film Festival, la crisi di pubblico impone una riflessione. Si va verse le rassegne online?

next