Una voce comune per un mare pulito ecologista che non uccida le diverse voci del mondo ambientalista italiano ma anzi le valorizzi nella loro biodiversità dentro un’ampia foce comune.

Dopo la delusione per l’esito della COP26 dove era inevitabile che prevalessero i miopi ed odiosi corporativismi di sempre a malapena celati dietro la rivoltante retorica delle “buone intenzioni” (di buone intenzioni, si dice, sia lastricata la via dell’inferno!) l’obiettivo di porre urgentemente al centro dell’agenda politica i temi della “crisi ambientale globale” rappresenta la vera priorità per continuare a rendere credibile la stessa nozione di futuro.

Per farlo fornendo anche una fondata speranza per le giovanissime generazioni occorre andare oltre e fuori dalle politiche tradizionali tutte più o meno legate a schemi del passato per di più scritti dentro approcci demagogici volti ad inseguire e a strumentalizzare le paure e le “percezioni” del momento per cavalcarle cinicamente a fini elettoralistici.

Significa puntare dritti verso un soggetto politico-elettorale ecologista rigenerato ed aperto, fluido nei rapporti con la società civile e i movimenti ma saldo nei valori e nella strategia di porre al centro la questione ambientale. Inoltre il lavoro ha la stessa priorità dentro un percorso di conversione ecologica dell’economia nella circolarità dei processi produttivi e di nuovi stili di vita, sobri e solidali.

Bisogna andare oltre i gruppi dell’ambientalismo politico, più organizzati, fortemente segnati da storie precedenti che ne hanno offuscato la capacità di attrazione, lavorando con tenacia, generosità e concretezza per promuovere un percorso costituente che includa (escludere dev’essere vietato!).

Tutti i fiumi, rivoli e ruscelli che dai territori fino ai Parlamenti – dal Parlamento europeo a quello italiano – devono affluirvi. Essi hanno quale destino comune quello di fronteggiare con capacità di governance le sfide imposte dai sistemi naturali trattati dal “modello lineare” (prendi, consuma e butta) alla stregua di un grande supermercato.

Occorre dirlo: questo percorso è tutt’altro che scontato. Oltre che dalle lobby dell’industria sporca questo percorso sarà minato da malcelate e spesso miserabili ambizioni personali, da calcoli di potere e da un variegato campionario di opportunismi sempre pronti a scompaginare dall’interno il risultato di battaglie vinte nel segno dell’interesse generale.

Rifiuti Zero, che forse rappresenta nell’ambito dell’ambientalismo italiano una delle poche realtà in crescita costante nel segno di vittorie e di numeri concreti (330 comuni seguono il percorso RZ: oltre 7 milioni di italiani), vuole mettersi a disposizione di questa strada senza chiedere, ovviamente, né primazie né niente in cambio se non l’assunzione da parte della costituente dell’obiettivo Zero Waste.

Sarà forse per questa “genetica apertura” che oltre ai relatori presenti nel programma della mattina, Eleonora Evi, europarlamentare di Europa Verde-Green/EFA, Elena Grandi, assessora del Comune di Milano, Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, Enzo Favoino, coordinatore scientifico di Zero Waste Europe, Alberto Bencistà, presidente di Toscana Bio, si sono aggiunte importanti partecipazioni quali Claudio Tedeschi, rappresentante di Dismeco (azienda di riciclo dei dispositivi elettrici ed elettronici), Luca Panzeri dell’azienda Qwarzo (in grado potenzialmente di sostituire tutte le plastiche), Danilo Boni che, per conto di ZWI, ha censito oltre 120 centri di riparazione e riuso nati in Italia, Raffaele Del Giudice, ex vicesindaco di Napoli e oggi vicesindaco di Giugliano e Salvatore Micillo, ex sottosegretario all’ambiente del primo governo Conte.

L’invito è stato rivolto al gruppo parlamentare Fare Eco e a liste civiche e territoriali ambientaliste (citiamo in particolare Ecolò che ha avuto di recente un buon successo nelle elezioni di Sesto Fiorentino). Ma se l’operazione come lottiamo per farlo dovesse iniziare il viaggio essa mai rappresenterà un “percorso a priori contro”. Al contrario sarà attento a valorizzare l’impegno di chi anche in altre forze politiche sta facendo un buon lavoro per la difesa dell’ambiente. Benvenuti saranno anche i rappresentanti delle associazioni ambientaliste nazionali con le quali spesso abbiamo intrecciato i percorsi.

Allora, a Firenze sabato 27 novembre, presso il circolo Vie Nuove Viale Donato Giannotti 13, dalle ore 9 alle 16:30! È possibile seguire la diretta Facebook sul mio profilo.

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