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Aruba, una vacanza con tante carte da giocare

Spiagge candide, resort da sogno e casinò fanno di Aruba l’esclusiva delle Antille, ma l’aspetto brullo dell’entroterra, le dune sabbiose, le coste aspre e frastagliate e i giardini di cactus e divi-divi, l’albero simbolo dell’isola, la rendono un eden sui generis, baciato dal sole e dagli alisei.

Testo e Foto di E.Bittante - Alpitour World

Aruba dista soli 20 km dalle coste del Venezuela ma appartiene alle Antille Olandesi. Nonostante la denominazione ancora in uso, dal 1986 è territorio indipendente dai Paesi Bassi, ma con un file “orange” ancora molto stretto per usi e costumi. Nel XVII secolo l’Olanda valorizzò l’isola a dispetto della precedente dominazione spagnola, che la definì “inútil” per la natura arida e inospitale, a differenza degli altri lussureggianti atolli caraibici. Oggi sono numerosi gli olandesi che scelgono di vivere ad Aruba, conosciuta come “isola felice”, ed è facile comprenderne il motivo: chilometri di spiagge meravigliose, un mare cristallino e ogni genere di divertimento ed azzardo, ma anche un rapporto a “tu per tu” con una natura sorprendente, a tratti primordiale, tra dune di sabbia e scogliere modellate dai venti. Ad Aruba l’eccesso convive con l’equilibrio, e il jackpot della vacanza può rivelarsi anche una rigenerante escursione a piedi o a cavallo, un’immersione tra banchi di pesci e relitti nascosti. Aruba è l’isola dei contrasti, e non smette mai di stupire, sia da un comodo lettino o da una tavola da surf, cavalcando le onde indomite del mar dei Caraibi.

Resort, roulette e Divi Divi

A Oranjestad ci si aspetterebbe anche un mulino a vento: la capitale situata a nord ovest dell’isola vi accoglie tra architetture nordiche, solo i colori sgargianti e l’anima rilassata degli abitanti aiutano a geolocalizzarvi ai Caraibi. Questo piccolo centro offre opportunità per tutti i gusti: piccole botteghe di artigianato locale a e grandi centri commerciali, chioschetti dove cucinano piatti al momento e rinomati ristoranti, scintillanti casinò, per provare l’esperienza di una notte “brava” con tanto di elegante dress code. La costa occidentale di Aruba è anche un susseguirsi di spiagge favolose, di sabbia candida e fine che si immerge nell’acqua calma e turchese, orlate da una vegetazione rigogliosa ed addomesticata, che contrappone un verde brillante alla natura brulla dell’isola. In quest’area si trova anche la spiaggia di Eagle Beach, considerata la più bella di Aruba, per alcuni, del mondo. Sabbia come polvere di perle, mare cristallino, e geografie di Divi Divi, gli alberi dal fusto contorto a causa del soffio degli Alisei, tra i protagonisti più fotografati di Aruba. Per un’esperienza esclusiva e di benessere, appuntate anche la spiaggia di Manchebo, ad un passo da Eagle Beach, dove si organizzano sedute di yoga e pilates, un’oasi per rigenerare corpo e spirito, con pause sfiziose e rigorosamente trendy ad un passo dalla spiaggia. Queste e tante altre esperienze esclusive descrivono l’identità più ricercata dell’isola, quella di un soggiorno Turisanda.

L’anima selvaggia di Aruba

La strada che costeggia la parte settentrionale dell’isola rivela la parte più selvaggia. Tappa ad Arashi Beach, molto frequentata dai locali, un diversivo all’esclusività dei resort, così la spiaggia di Malmok, appena più a sud, paradiso dello snorkeling. Il mare che incornicia queste due meraviglie nasconde insospettabili relitti, oggi città sommerse di una fauna variopinta e vivace, completamente ammantate da una flora rigogliosa. Il più famoso è l’USS Antilla di cui ormai si intuiscono solo le forme, quelle che furono di una grande nave statunitense della seconda guerra mondiale, affondata a 18 metri di profondità, un “abisso relativo” che permette agli alberi maestri di raggiungere quasi la superficie dell’acqua regalando uno spettacolo eccezionale anche senza immergersi con l’attrezzatura da sub.

La punta nord occidentale di Aruba regala anche altre sorprese a chi si addentra tra le sue dune, nel territorio selvaggio di California Dunes, perfetta per un’escursione memorabile, soprattutto al tramonto.

Un’altra località dell’isola che descrive al meglio le sue aspre meraviglie è l’Arikok National Wildlife Park, una vasta area desertica generosa di piante resilienti: 70 varietà di cactus, il kwihi dai fagioli gialli (e dal sapore agrodolce!), piante di aloe e lo spinoso hubada, tra i quali pascolano indisturbati asini e capre selvatiche. Una riserva che ricopre gran parte della parte della costa orientale, alta e rocciosa, antitesi del languido paradiso ad occidente. Da non perdere la Natural Pool, una delle attrattive più belle del parco e di Aruba, delle piscine naturali scavate dalla forza delle onde dove fare un bagno rinfrescante al riparo dal mare spumeggiante a poca distanza.

La parte meridionale della costa orientale è uno spettacolo geologico che svela degli angoli di paradiso per serfisti, windsurfer e kitesurfer di tutto il mondo: Boca Grandi, la spiaggia migliore per cavalcare l’onda perfetta ma sconsigliata per nuotare a causa delle forti correnti. Per concludere il periplo dell’isola, tappa anche a Baby Beach, sulla punta meridionale di Aruba. Una mezzaluna di sabbia candida dalle acque tranquille, dove smorzare l’adrenalina e ritrovare l’assoluto relax, una pausa per poi ricominciare con il brio dell’azzardo o di un’altra entusiasmante avventura alla scoperta della natura selvaggia, Aruba è un’altalena di esperienze ed emozioni.

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