Il nuovo sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri ha presentato nei giorni scorsi la nuova Giunta, con poche sorprese rispetto alle voci riportate da giorni sui quotidiani e a quel “modello Pd” che avevamo paventato: oltre al criterio (giusto) di metà donne e metà uomini, si è insistito su quello di “metà tecnici e metà politici”, ma a a guardare percorsi e biografie sono molti di più i politici che i tecnici.

Tra i “tecnici” si può annoverare Silvia Scozzese, consigliera della Corte dei Conti, già assessore al Bilancio con Ignazio Marino e già commissario straordinario del debito pregresso di Roma, nominata anche vicesindaco; Ornella Segnalini, dirigente del Ministero delle infrastrutture a cui è assegnato l’assessorato ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture; Monica Lucarelli, capolista della civica di Gualtieri, imprenditrice già impegnata nei rapporti con forze produttive di vari livelli, con esperienza nello staff per le Olimpiadi poi abolite da Raggi, a cui vanno le Attività Produttive e Pari Opportunità.

Il resto della Giunta appare scelta con criteri molto politici, in base alle varie componenti e ai relativi “pesi” della coalizione (o al sostegno e al ruolo dato nella campagna elettorale). Negli assessorati più importanti, quelli che gestiscono fondi e appalti e/o che devono spesso lavorare su quella sottile linea di confine tra interessi pubblici e interessi privati e prendere decisioni che possono spostare di molto il presente e il futuro della città, troviamo donne e uomini del Partito Democratico.

In primis Sabrina Alfonsi, ex Presidente del I Municipio e candidata capitolina che ha raccolto più voti nella coalizione di centro sinistra, che è la nuova Assessora all’Agricoltura, Ambiente e ciclo dei rifiuti e Maurizio Veloccia, ex Presidente dell’XI dal 2013 al 2015 e in seguito vicecapo di Gabinetto alla Regione Lazio di Zingaretti, anche lui campione di preferenze come candidato capitolino, a cui è stato affidato l’impegnativo assessorato all’Urbanistica. Il terzo assessore targato Pd è Eugenio Patanè, con una lunga carriera iniziata come consigliere comunale nel 2006 nella lista Uniti nell’Ulivo, responsabile del dipartimento Mobilità del Pd Lazio, eletto Presidente del Pd di Roma nel 2010, e poi consigliere regionale dal 2013 a oggi, a cui va l’Assessorato alla Mobilità.

Seguono gli assessori espressione di varie liste e supporter della coalizione, a cominciare dalla lista Civica Gualtieri, dove, oltre alla citata Lucarelli, spicca la nomina di Alessandro Onorato, coordinatore della lista, consigliere capitolino con una lunga esperienza politica cominciata da enfant prodige nel Pd di Veltroni, per poi passare all’UDC di Pier Ferdinando Casini nel 2009 e in seguito diventare il braccio destro di Alfio Marchini nella consiliatura Marino, e ricandidarsi ancora con Marchini nel 2016 in una formazione che aveva il sostegno di Forza Italia e di La destra di Storace.

Per quanto riguarda le sigle a sinistra del Pd, a Liberare Roma, movimento legato all’europarlamentare Smeriglio e promosso dal Presidente dell’VIII Municipio Ciaccheri, va la delega al decentramento, partecipazione, servizi al territorio per la città dei 15 minuti nella persona dell’ex Presidente dell’VIII Municipio Andrea Catarci; a Demos, movimento promosso dal consigliere regionale Paolo Ciani, da sempre impegnato nella Comunità di Sant’Edigio, la delega al Sociale e alla Salute, nella persona della coordinatrice romana Barbara Funari già Assessore alle Politiche Sociali nel XIV Municipio; a Roma Futura (che raggruppa i sostenitori dell’ex assessore all’urbanistica e ex Presidente del III Municipio Giovanni Caudo, insieme a POP, Volt, Possibile, Europa Verde e Radicali), l’assessorato alla Scuola, Formazione e Lavoro nella persona di Claudia Pratelli, già nella Segreteria di Sinistra Italiana e assessora alla scuola del III Municipio nella Giunta Caudo; Assessore alla Cultura Miguel Gotor, che oltre ad essere “un docente, storico e saggista italiano” è anche un politico (eletto senatore del Pd nel 2013 è poi passato Liberi e Uguali).

Infine uno degli assessorati più importanti, quello al Patrimonio e alle Politiche abitative, va a Tobia Zevi, civico e Pd, candidato sindaco alle primarie del centrosinistra è arrivato sesto su 7. Nelle tante dettagliate e interessanti proposte per Roma presenti sul suo sito sui temi di cui si dovrà occupare c’è davvero pochino. Speriamo che la grande energia ed entusiasmo che hanno caratterizzato questo anno e mezzo della sua campagna elettorale portino un po’ di aria nuova e di coraggio su un fronte che vede un immenso patrimonio – che è anche la base del bilancio della Capitale – sottoutilizzato, degradato, mal concesso, a rischio sgombero per le realtà sociali.

Giudicheremo dagli atti, ma il coraggio e il cambiamento che ci auguravamo inaugurasse la consiliatura del sindaco Gualtieri, in queste nomine non si vedono. Purtroppo.

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