Dopo il passaggio parlamentare iniziato nel giugno 2019 con l’ok della camera a un ddl ad hoc, il 4 novembre il Consiglio dei ministri ha approvato in via definita il provvedimento che attua la direttiva dell’Unione Europea contro le pratiche commerciali scorrette tra imprese nella filiera agroalimentare e nella commercializzazione dei beni agricoli e alimentari. Una misura che l’associazione Terra!, gruppo ambientalista attivo dal 2008 a sostegno dell’agricoltura ecologica, definisce “risultato storico” in quanto contenente il divieto della vendita di prodotti attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a ribasso. Si tratta infatti di pratiche con cui le grandi catene di supermercati riducono all’osso il prezzo pagato ai piccoli produttori, scaricando su di loro costi e rischi, per attirare i propri clienti con offerte sempre più accattivanti.

“È un traguardo che aspettavamo da tempo e che dà ragione alla battaglia che portiamo avanti da anni: fermare le aste al doppio ribasso è un chiaro segnale alla Grande distribuzione organizzata (Gdo) e restituisce dignità agli attori della filiera alimentare, a partire dagli agricoltori ai lavoratori agricoli”. Così in una nota il direttore dell’associazione Fabio Ciconte. Partendo dalle inchieste sue e Stefano Liberti, che hanno scoperto e denunciato per la prima volta il meccanismo di aggiudicazione nel 2016, Terra! ha più volte evidenziato quelle che lei stessa definisce “pratiche sleali della Gdo” e in particolare di alcune sigle dei discount. E qualche anno fa ha anche lanciato insieme insieme a Flai Cgil, la campagna #ASTEnetevi, che è riuscita a ottenere nel 2017 la firma di un protocollo tra una parte delle catene di vendita e il ministero dell’Agricoltura oltre a un disegno di legge approvato alla Camera nel 2019. Ora, prima ancora della fine del’iter di approvazione normativo, è arrivato il recepimento della direttiva di Bruxelles, che ha aggiunto le aste al ribasso all’elenco delle pratiche vietate. “Un percorso complesso, ma finalmente coronato da un successo importante per la società civile e il mondo agricolo”, ha concluso Ciconte.

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