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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 10:08 del 31 Ottobre 2021

Milano, il quindicesimo sabato di protesta contro il Green Pass tra tensioni e insulti a Beppe Sala: il corteo devia dal percorso concordato

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È il quindicesimo sabato consecutivo di protesta a Milano contro il Green pass e, per la prima volta, i manifestanti avevano concordato con la Questura il percorso del corteo, per cercare di mitigare i disagi al traffico cittadino e alle attività commerciali. Più di 4 mila persone si ritrovano così in piazza Fontana e inizia la marcia per le vie del centro. È il sindaco Beppe Sala (che già negli scorsi giorni era stato vittima di minacce nei gruppi Telegram) uno dei principali protagonisti dei cori e degli insulti dei manifestanti.

Fuori il centro cittadino al corteo si aggiungono, tra grida di gioia e abbracci, una decina di persone colpite da daspo per le precedenti proteste: hanno atteso che la manifestazione arrivasse fuori dalla zona a loro inibita per mettersi alla testa della marcia di protesta. Ma passano poche ore e, all’altezza di piazzale Clotilde, centinaia di manifestanti si staccano dal corteo e sfondano il cordone di forze dell’ordine in assetto antisommossa uscendo dal percorso prestabilito.

Sono lunghi minuti di tensione e caos. I “No Green pass” improvvisano nuovi itinerari tra le auto in coda, mentre polizia e carabinieri si limitano a bloccare le vie di accesso agli obiettivi sensibili e istituzionali. Solo dopo più di mezz’ora i due cortei si ricongiungono (nei pressi di porta Garibaldi) per proseguire insieme nel percorso prestabilito. Davanti la sede della Rai per circa un’ora i cori, “giornalista terrorista” e “venduti”, sono tutti diretti contro organi di stampa e giornalisti. Qui, secondo quanto prestabilito, il corteo si sarebbe dovuto sciogliere, ma l’accordo viene nuovamente disatteso. Un gruppo corposo di manifestanti, urlando “bloccheremo la città”, si dirige verso Brera per concludere la marcia in piazza Duomo. Proprio qui, prima dell’inizio del corteo, si è tenuto il sit-in “No paura day”: c’era tanta attesa per la presenza del leader dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, che però nella piazza milanese non è mai arrivato.

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