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Salvini si aggrappa a Draghi: “Sulle tasse dà ragione alla Lega”. Ma il premier dice altro. E sul green pass è netto: “Strumento di libertà”

Il leader del Carroccio ha commentato in toni entusiastici il discorso all'assemblea di Confindustria: "Dice no a nuove tasse, dall'aumento dell'Imu alla patrimoniale". Ma il presidente del Consiglio non cita né l'uno né l'altra. In compenso blinda il green pass: "Serve adifendere i cittadini e i lavoratori e tenere aperte le scuole e le attività economiche". Mentre Salvini evoca il pensiero unico
Salvini si aggrappa a Draghi: “Sulle tasse dà ragione alla Lega”. Ma il premier dice altro. E sul green pass è netto: “Strumento di libertà”
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In calo nei sondaggi e alle prese con il caos interno al proprio partito, per accreditarsi una vittoria Matteo Salvini si aggrappa persino a Mario Draghi. Il leader del Carroccio ha commentato in toni entusiastici il discorso del premier all’assemblea di Confindustria: “Dice no a nuove tasse, dall’aumento dell’Imu alla patrimoniale, dà ragione alla Lega e boccia seccamente la voglia di tasse di Pd e 5 stelle. Molto bene, avanti così”, scrive su Twitter. Ma cos’ha detto davvero Draghi? Non ha citato né l’Imu nè la patrimoniale, limitandosi a garantire agli industriali che la pressione fiscale non sarà aumentata (“In questo momento i soldi si danno e non si prendono”) ma senza fare sponda alla richiesta di più finanziamenti arrivata dal presidente Carlo Bonomi. Il segretario leghista, peraltro, vorrebbe far intendere che una parte della maggioranza sia schierata a favore della patrimoniale, mentre il documento di indirizzo sulla riforma fiscale, approvato a luglio dalle commissioni Finanze di Camera e Senato con i voti favorevoli di Pd e M5s, ha scelto di cancellare dal testo ogni riferimento a nuove imposte sulle grandi ricchezze.

E a smentire che Draghi, nel proprio discorso, abbia voluto in qualsiasi forma “dar ragione alla Lega” ci sono anche le sue parole sul green pass, che ha definito “uno strumento di libertà e sicurezza per difendere i cittadini e i lavoratori e tenere aperte le scuole e le attività economiche. Se riusciremo a tenere sotto controllo la curva del contagio – dice il premier – potremo allentare ulteriormente le restrizioni che sono ancora in vigore, ad esempio nei luoghi di lavoro, nei cinema, nei teatri, negli stadi e negli altri spazi di sport e cultura”. Mentre Salvini, che ancora non ha deciso a quale delle due anime leghiste andar dietro, nel frattempo – dalla campagna elettorale in Calabria – parla di “periodo cupo” dominato dal “pensiero unico“, si dichiara orgoglioso della “libertà di scelta, di coscienza, di voto” lasciata ai suoi parlamentari sul decreto green pass bis. E insiste: “Non flirto con i no vax, mi rifiuto però di pensare che senza green pass possano essere licenziati o lasciati a casa senza stipendio migliaia di lavoratori in ogni settore”.

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