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Tre pescatori di Sassari sotto processo a Parigi: hanno violato la riserva protetta delle Bocche di Bonifacio. “Hanno fatto resistenza”

A luglio 2020 si erano spinti nell'area delle coste della Corsica: scoperti, sono scappati ma alla fine furono catturati. In settimana i carabinieri li hanno prelevati in esecuzione di un mandato europeo per poi mandarli nella capitale francese per l'udienza di convalida per poi essere trasferiti ad Ajaccio per il rito direttissimo. Se condannati, sconteranno la pena in Italia
Tre pescatori di Sassari sotto processo a Parigi: hanno violato la riserva protetta delle Bocche di Bonifacio. “Hanno fatto resistenza”
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Volevano catturare qualche orata ma hanno finito col farsi arrestare dalle autorità francesi. È successo a tre giovani pescatori di Sorso, in provincia di Sassari, che dopo il mandato di cattura internazionale emesso nei loro confronti dal tribunale di Ajaccio, in Corsica, sono stati estradati in Francia in attesa di sentenza. L’accusa è di aver violato la riserva marina naturale delle Bocche di Bonifacio e opposto resistenza a pubblico ufficiale. Ora si trovano a Parigi: lì dovranno affrontare una prima udienza di convalida dell’arresto per poi essere trasferiti ad Ajaccio, dove saranno processati con rito direttissimo. In caso di condanna, potranno scontare la pena in Italia.

La vicenda risale al 2 luglio del 2020, quando i tre, tra i 27 e i 31 anni, salparono con la loro imbarcazione da Santa Teresa Gallura e raggiunsero la riserva marina francese delle Bocche di Bonifacio, a ridosso della Corsica. Intercettati dalle motovedette della guardia costiera d’Oltralpe, i ragazzi si diedero alla fuga ma vennero presto raggiunti e riaccompagnati al porto di partenza, dove furono identificati. Dopo quasi un anno, il 5 giugno 2021, sono stati arrestati dai carabinieri, in esecuzione del mandato di cattura europeo. Due giorni in cella, poi la scarcerazione con obbligo di firma e l’inizio della battaglia legale: i marinai si sono rivolti prima alla Corte d’appello e poi alla Cassazione per evitare l’estradizione ma senza avere successo. Nel frattempo, l’ordine di cattura è stato esteso anche a un quarto pescatore che aveva preso parte con loro alla battuta nelle acque protette ma per lui non è ancora scattata l’estradizione.

I pescatori sono stati prelevati da casa dai carabinieri nella notte tra il 13 e il 14 settembre e all’alba sono stati imbarcati su un volo aereo per Roma, dove sono passati ufficialmente in mano alle autorità francesi venendo portati a Parigi. Sono accusati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, ostacolo alle funzioni di un funzionario, violazioni di reati in materia ambientale e pesca all’interno di un’area naturale protetta. Ad assisterli c’è un legale francese più, a distanza, l’avvocato italiano Marco Salaris.

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