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Assicurazioni Generali, il consiglio si arrocca e chiude la porta alla proposta di rinnovamento di Del Vecchio e Caltagirone

Salgono i toni dello scontro che rischia di rafforzare Mediobanca, ma di indebolire il primo polo finanziario italiano nel momento più delicato dell'economia del Paese. Tutto dipende dalle prossime mosse dei consiglieri che a fine mese decideranno se cercare un compromesso o puntare alla rottura definitiva
Assicurazioni Generali, il consiglio si arrocca e chiude la porta alla proposta di rinnovamento di Del Vecchio e Caltagirone
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La battaglia per il controllo delle Assicurazioni Generali, la cassaforte d’Italia, entra nel vivo e si preannuncia parecchio accesa. Almeno, è quanto emerge al termine del primo round di incontri sul rinnovo del consiglio di amministrazione in scadenza. Una partita che vede sostanzialmente schierati da una parte il fronte costituito dagli azionisti Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone, che hanno appena unito le forze in un patto di sindacato che punta a un cambio al vertice e con esso una maggior redditività della compagnia. Dall’altra c’è il fronte di Mediobanca, primo socio (non disinteressato) delle Generali che punta per un rinnovo dell’attuale management con una lista di candidati promossa dal cda stesso del Leone.

L’incontro di martedì pomeriggio ha registrato il voto contrario di circa due terzi dei consiglieri alla proposta di Del Vecchio e Caltagirone di voltare pagina, puntando su un manager di elevato standing internazionale per sostituire l’ad uscente Philippe Donnet che, come il presidente Gabriele Galateri di Genola, è comunque al termine del suo secondo mandato. Non è dato di sapere se l’esito della riunione è dovuto al fatto che il nome o la strategia proposta non è stata ritenuta in grado di eguagliare le performance del manager francese o che abbia prevalso la linea Mediobanca. La questione è stata in ogni caso liquidata da un algido comunicato che l’ha trattata da un altro punto di vista, senza comunque lasciare margine a una composizione amichevole.

I consiglieri non esecutivi di Generali, si legge nella nota, “hanno preso atto della disponibilità del Group CEO, Philippe Donnet, a ricoprire la carica di Amministratore Delegato per un terzo mandato. Alla luce di ciò, i consiglieri non esecutivi a maggioranza hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto e i risultati conseguiti da Philippe Donnet, accogliendo favorevolmente tale disponibilità in vista, nel caso in cui il Consiglio uscente proceda alla presentazione di una lista per il rinnovo del Consiglio, di una sua inclusione nella citata lista con il ruolo di Amministratore Delegato anche per il prossimo mandato”.

Per il momento, quindi, non c’è nessun accordo o compromesso in vista. Ma per capire fino a che punto arriva lo strappo, bisognerà aspettare fine mese, quando il consiglio dovrà decidere se presentare o meno una sua lista di candidati, opzione che stando al comunicato vedrebbe Donnet in pole per un rinnovo. Ma che, salvo mediazioni al momento non ravvisabili, provocherebbe la promozione di una lista concorrente da parte degli azionisti scontenti, con la nomina di un cda debole in partenza. Niente, insomma, che si augura al più importante polo finanziario del Paese nel momento della ripresa.

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