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Roma, per l’Atac era in malattia, ma gestiva un bed and breakfast alle Canarie: ora la capostazione rischia il licenziamento

Forniva da un anno e mezzo certificati fasulli all'Inps, ma l'hanno tradita le foto del mare sui social. Ora la dipendente, dopo un'indagine interna, è stata sospesa per "atti non conformi" e per essere andata contro il regolamento aziendale, svolgendo un "doppio lavoro"
Roma, per l’Atac era in malattia, ma gestiva un bed and breakfast alle Canarie: ora la capostazione rischia il licenziamento
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Aveva aperto un bed and breakfast alle Canarie nel 2020, ma continuava a percepire lo stipendio dall’Atac in Italia. L’azienda infatti la credeva in malattia, ma a tradire la 50enne – capostazione dell’azienda di traporti di Roma – sono state le foto, sui social, del mare. Ora la donna rischia il licenziamento.

La donna – secondo la ricostruzione del Messaggero – si era di fatto trasferita in Spagna prima dell’inizio della pandemia e da lì gestiva una struttura ricettiva. Non solo però non aveva comunicato il cambio di domicilio e di mestiere all’Atac, ma aveva continuato a spedire in Italia certificati medici falsi per un anno e mezzo. La capostazione non aveva però pensato a cancellare le tracce sui social. Su Facebook, oltre ad alcune immagini della spiaggia Playa Puerto Rico, ha pubblicato anche un post di promozione del B&b: “Voglia di mare, di sole e relax? What else? Che altro? Contattaci per informazioni“ con tanto di link al sito dell’attività. Un altro post pubblicitario era invece presente sulla pagina web ufficiale dell’ente turistico locale.

Insospettita, la direzione del personale dell’azienda che la impiegava ha avviato un’indagine interna. E ha scoperto così che la donna non aveva mai consegnato all’Inps i certificati medici originali: i documenti che provavano il suo stato di malattia erano infatti copie. A questo punto l’Atac ha deciso di sospendere la capostazione per “atti non conformi”, in riferimento alle attestazioni fasulle. Ma il procedimento disciplinare non è chiuso: la donna rischia di essere licenziata perché accusata di svolgere un “doppio lavoro”, proibito dal regolamento interno.

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