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Basta aragoste bollite vive: il governo britannico studia una legge per proibirlo. Lo chef Locatelli aveva raccontato: “Le sentivo gridare”

Secondo quanto riporta il quotidiano "The Times", il governo sarebbe pronto a riconoscere che aragoste, granchi, polpi, calamari e altri invertebrati possono "sentire dolore", come parte di una legislazione che riconoscerebbe gli animali come "esseri senzienti"

di F. Q.

Qualche mese fa è stato chef Giorgio Locatelli a parlarne, tra gli altri. Lui nella sua Locanda, uno dei ristoranti più noti di Londra, le serve ma non senza pensarci: le aragoste le ha “sentite gridare” prima di essere buttate vive nella pentola bollente. Così Locatelli, come altri chef, si è detto d’accordo alla possibilità diminuire la sofferenza di questi crostacei: nel suo ristorante utilizza una macchina speciale per anestetizzarle. Si chiama Crustatun ed è stato messo a punto in collaborazione con l’Università di Bristol: è già presente nelle cucine di molti chef nel Regno Unito. Il dibattito è aperto da tempo.

Ora il governo britannico sta studiando una legge per vietare la bollitura di aragoste e crostacei vivi. Secondo quanto riporta il quotidiano “The Times“, il governo sarebbe pronto a riconoscere che aragoste, granchi, polpi, calamari e altri invertebrati possono “sentire dolore“, come parte di una legislazione che riconoscerebbe gli animali come “esseri senzienti”. Al momento la “legge sul benessere degli animali“, al voto alla Camera dei Lord, riguarda solo gli animali vertebrati, ma il governo sarebbe pronto a introdurre un emendamento per includere anche crostacei e molluschi cefalopodi. Questo di fatto porterebbe a un divieto della pratica di bollire vive le aragoste, che verrebbe sostituita da modalità di uccisione giudicate più “umane”, quali lo stordimento con una carica elettrica.

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