Il mondo FQ

Vaticano: chi è Kevin Joseph Farrell, cardinale camerlengo che governa se il Papa non può. Ma a decidere ora è Bergoglio dal Gemelli

Prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, è Farrell la figura preposta a prendere decisioni nel caso in cui la sede di Roma sia vacante, cosa che avviene solo con la morte, come nel caso di Wojtyla, o se il Papa si dimette
Vaticano: chi è Kevin Joseph Farrell, cardinale camerlengo che governa se il Papa non può. Ma a decidere ora è Bergoglio dal Gemelli
Icona dei commenti Commenti

Papa Francesco continua a governare la Chiesa dal Policlinico Gemelli. Durante la convalescenza post operatoria che si prevede di circa una settimana, a Bergoglio non è subentrato il cardinale camerlengo, ovvero colui che, quando la sede di Roma è impedita o vacante, ha in mano l’amministrazione ordinaria del Vaticano. Secondo quanto stabilito da San Giovanni Paolo II, nel 1996, nella costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, è “compito del camerlengo di Santa Romana Chiesa, in periodo di Sede Vacante, di curare e amministrare i beni e i diritti temporali della Santa Sede, con l’aiuto dei tre cardinali assistenti, premesso, una volta per le questioni meno importanti, e tutte le volte per quelle più gravi, il voto del Collegio dei cardinali”. Ma attualmente la sede di Roma non è vacante, cosa che avviene solo con la morte, come nel caso di Wojtyla, o le dimissioni, come nel caso di Ratzinger, del Papa.

Diverso è, invece, il caso di sede impedita che, come precisano in Vaticano, si è configurato soltanto nelle ore in cui Francesco è stato sedato dall’anestesia. Anche se durante il tempo trascorso in sala operatoria, non risulta che Bergoglio abbia delegato il cardinale camerlengo a compiere alcun atto di governo. Nel momento il cui è finita la sedazione il Pontefice è tornato lucido e nel pieno delle sue funzioni. Infatti, la Sala Stampa della Santa Sede, già all’indomani dell’intervento subito da Francesco, ha pubblicato come di consueto a mezzogiorno il bollettino ordinario con le rinunce e le nomine decise dal Papa. Il segno eloquente che il governo della Chiesa è nelle mani dell’illustre paziente del Policlinico universitario e non in quelle del cardinale camerlengo. Del resto, succedeva esattamente lo stesso nei lunghi ricoveri di San Giovanni Paolo II al Gemelli. Anche nei due che si sono verificati negli ultimi mesi della sua vita. A mezzogiorno del giorno della morte del Papa polacco, avvenuta alle 21.37 del 2 aprile 2005, il bollettino ordinario della Sala Stampa della Santa Sede pubblicò le ultime rinunce e nomine di Wojtyla.

Attualmente il cardinale camerlengo è Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Nato a Dublino nel 1947, ha svolto il suo ministero sacerdotale a Washington dove è diventato vescovo ausiliare durante gli anni in cui l’arcidiocesi era guidata dall’ex cardinale Theodore Edgar McCarrick, ridotto da Bergoglio allo stato laicale per essersi macchiato di gravi e ripetuti reati di pedofilia. Farrell, pur condividendo l’abitazione con il suo diretto superiore, ha sempre ribadito di non essersi mai accorto degli abusi commessi dall’ex porporato: “Durante il periodo in cui ho vissuto nella residenza non ho mai visto McCarrick comportarsi in modo inappropriato”.

Nel 2007 Benedetto XVI nominò Farrell vescovo di Dallas, incarico che ha mantenuto fino a quando, nel 2016, Francesco lo ha chiamato come capodicastero nella Curia romana. Nello stesso anno Bergoglio gli ha anche imposto la berretta rossa inserendolo nel Collegio cardinalizio. Nel 2019 lo ha nominato camerlengo e nel 2020 presidente della Commissione di materie riservate. È membro, inoltre, dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, della Commissione Pontificia per lo Stato della Città del Vaticano, della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica e del Pontificio Consiglio per i testi legislativi.

Twitter: @FrancescoGrana

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione