Il ministro Speranza, nel giorno in cui andiamo un po’ tutti in zona bianca e forse usciamo dalla tempesta, è il capitano della nave che ci ha portato dal primo giorno fin qui e quindi fuori dalla tempesta. Credo che qualche merito gli debba essere dato”. Così, a “Otto e mezzo” (La7), il deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, risponde alla conduttrice Lilli Gruber che gli chiede se il ministro della Salute Roberto Speranza abbia accumulato troppi errori, anche alla luce dell’ok dell’Ema all’utilizzo del vaccino Astrazeneca per gli under 60, linea non seguita dal governo italiano.

“La confusione non c’è solo in Italia – spiega Bersani – Siamo in una fase della vaccinazione che avviene in tempo reale. Anche la comunità scientifica si muove per acquisizioni successive. Il governo italiano fa riferimento a un luogo tecnico, che ha preso degli orientamenti che il governo stesso rispetta. Naturalmente le cose sono in evoluzione. Anche io penso che quanto detto dall’Ema debba fare testo, ma in Italia, oltre al solito chiacchiericcio un po’ anarchico, c’è il problema delle Regioni, che, come si diceva, dovevano essere messe in riga, ma non è successo. In ogni caso, penso che nei prossimi giorni ne usciremo”.

Bersani, infine, si pronuncia sulla mancata esposizione del presidente del Consiglio Mario Draghi in questa situazione: “Quando parlava Conte e ci metteva la faccia tutti i giorni, gli davano quasi del pagliaccio. Magari Draghi pensa che sia meglio star zitto. Io piuttosto chiederei a Draghi di pronunciarsi più nettamente quando il pollaio viene fuori dal governo. Oggi leggo che Salvini vuole riaprire le discoteche il 1 luglio. Qui ognuno fa il suo programma. Draghi deve dire: ‘Adesso state zitti, sulle riaperture decidiamo noi”.

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