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Principe Amedeo, l’ultima e inedita intervista rilasciata una settimana prima di morire: “Il 2 giugno per me? Mai vissuto in polemica”

Le ultime parole all'Adnkronos dal letto d'ospedale: "Il 2 giugno? Non è un giorno di lutto, anche se molte cose non furono chiare io ricordo questa data con piacere"

di F. Q.

È l’ultima intervista rilasciata dal principe Amedeo, duca di Savoia e d’Aosta, morto all’età di 77 anni il 1 giugno 2021. Dopo l’intervento chirurgico a un rene, il decorso clinico del duca Amedeo D’Aosta era stato giudicato buono dai medici dell’ospedale San Donato di Arezzo, tanto che era già stata programmata la sua dimissione. Invece, il decesso per arresto cardiaco. E sabato 29 maggio, il principe Amedeo aveva rilasciato un’intervista all’Adnkronos in cui aveva raccontato la festa della Repubblica vista con gli occhi di erede monarchico: “Il 2 giugno? In famiglia se ne parlò con una certa critica. Il risultato del referendum a un certo momento non fu molto chiaro, c’è chi parlò addirittura di truffa. Quello che non mi è stato molto chiaro è tutto il referendum che è avvenuto in modo molto anticipato rispetto a quello che desiderava di fare il Re. E c’è anche un’altra cosa che ricordo molto bene – spiegava – l’incoronazione della regina di Inghilterra era lo stesso giorno (2 giugno ma del 1953, ndr) e io andai, mia madre non stava molto bene e quindi è una data che mi fa piacere ricordare, non in polemica o in alternativa, ecco questo è quello che ricordo io ma sa, ero piccolo”.

E sulla Monarchia: “Credo che non scomparirà, in fondo è aperta a tutti, come principio di gestione di un Paese. Credo invece che, in un certo senso, la Repubblica è un collante soprattutto per gruppi di persone che vogliono in tutte le maniere una separazione dal Paese: per esempio, quelli che vorrebbero essere nuovi Stati, come in Spagna con il caso della Catalogna, queste minoranze linguistiche…”. Poi, a fatica, aveva aggiunto: “Le Monarchie sono la maggioranza in Europa, la Monarchia è una cosa democratica se la si prende per come deve essere. Quella assoluta non esiste più, né esisterà più nel futuro”.

Infine, le parole di saluto e l’idea che aveva per questa festa della Repubblica: “Questo 2 giugno sarò ancora in ospedale. Di certo non è una giornata di lutto, anche se c’è sempre una grande propaganda nei giorni immediatamente precedenti ai festeggiamenti della Repubblica, in cui si dice che è una cosa che è avvenuta in modo estremamente democratico e lì ci sono delle esagerazioni. Noi della nostra dinastia, ai tempi della monarchia, eravamo tutti molto bravi e invece adesso ci sono veramente tante critiche, si dice la cosa opposta. Non so se mi sono spiegato… ma adesso mi scusi, non sono in condizioni eccellenti… Spero, quando tornerò in forma, di risentirci presto”.

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