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Decreto Semplificazioni, ecco come cambia lo Spid. Identità digitale per tutti grazie alla possibilità di delega

Il decreto individua un "delegato virtuale", che potrà avere accesso all'identità digitale di chi ha poca familiarità con il sistema della Pubblica amministrazione. Rimangono però alcuni dubbi su quello che nello stesso decreto viene definito come un "livello di sicurezza almeno significativo"
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Un’identità digitale per tutti. Con il nuovo decreto Semplificazioni, che dovrebbe essere approvato nelle prossime ore dal governo Draghi, viene finalmente definita la possibilità di creare un “delegato virtuale“: con questo, anziani e tutti coloro che non hanno familiarità col digitale potranno avere accesso e utilizzare i sistemi digitalizzati della Pubblica Amministrazione per mezzo di una persona fidata.

Nella pratica, il Sistema di gestione delle deleghe (Sdg) consentirà a chiunque di individuare un “delegato Spid“, una persona che potrà muoversi nel nome dell’identità digitale del titolare per avere accesso ai servizi Pa. In particolare, una volta acquisita la delega il sistema genererà “un attributo qualificato associato all’identità digitale del delegato”, che consentirà di identificare il soggetto come “delegato virtuale”.

Questioni di sicurezza – “Il Sdg – si legge nella bozza del decreto – consente a chiunque di delegare l’accesso a uno o più servizi a un soggetto titolare dell’identità digitale con livello di sicurezza almeno significativo“. Un’affermazione molto vaga, rispetto alla quale al momento non si conoscono molti dettagli. L’unica precisazione riguarda il trattamento dei dati personali, che sarà – si dice sempre nella bozza – sotto la gestione della Struttura della Presidenza del Consiglio competente per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale è il titolare del trattamento dei dati personali”.

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