“Concentriamoci nel mantenere la quota dell’utilizzo del 90% di dosi a disposizione. Non c’è una dose che venga sprecata”. Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, lo ha spiegato durante la sua visita all’hub vaccinale di Porta di Roma. Il concetto è stato ribadito anche dal Commissario per l’Emergenza Covid, Francesco Figliuolo. Che ricorda che dopo aver messo in sicurezza gli over 60 e soprattutto gli over 65 si passerà alle altre categorie: “Il prossimo step sarà sulle classi produttive, i vaccini arriveranno e maggio sarà un mese di transizione. Dopo pensiamo all’estate. Dobbiamo come prima cosa mettere in sicurezza coloro che possono avere un impatto gravissimo della malattia”. Anche perché solo così potrà la campagna vaccinale potrà viaggiare “in maniera multipla e parallela a tutte le classi di età”.

“Sugli over 80 anni ci siamo, sugli over 60 la media è bassa, concentriamoci sugli over 60”, ha aggiunto il generale consapevole che c’è ancora una fetta della popolazione considerata fragile che attende la prima dose. Secondo l’ultimo report settimanale sulle vaccinazioni in Italia, il 41,5% della fascia 70-79 è in attesa di ricevere la prima dose, il 58,4% ne ha ricevuta almeno una e l’8,5% ha fatto anche il richiamo. Mentre tra gli over 80, il 15,3% è in attesa della prima dose, l’84,6% ne ha ricevuta almeno una e il 63,4% il ha fatto anche il richiamo. Certo è che con gli arrivi puntuali dei vaccini, le prenotazioni gestite in maniera razionale, sono state 2.776.686 milioni le dosi di vaccino somministrate nell’ultima settimana in Italia.

Comunque l’accelerazione annunciata per la settimana tra il 14 e il 20 aprile si è concretizzata, seppure con due settimane di ritardo. In realtà, la media settimanale di dosi somministrate è ancora di poco inferiore alle 400mila somministrazioni ogni 24 ore. Servirà ancora qualche giorno per verificare se l’Italia potrà continuare a viaggiare sul ritmo del mezzo milione di vaccinazioni al giorno e magari provare a recuperare il ritardo che proprio nelle ultime settimane ha accumulato nei confronti degli altri principali Paesi Ue. Sono comunque 20.111.976 le dosi di vaccino anti-Covid somministrate al primo maggio in Italia, con 14.084.097 persone che hanno avuto la prima dose (pari al 23% della popolazione totale) e 6.027.879 che hanno ricevuto anche il richiamo: significa che il 10% della popolazione è immunizzato. Un risultato che arriva grazie ai primi due giorni in cui finalmente è stato raggiunto il target delle 500mila vaccinazioni al giorno: giovedì si è arrivati a 515mila, venerdì 30 aprile le inoculazioni sono state 500.320 (ma il dato deve ancora consolidarsi). Delle 22.558.660 dosi distribuite alle regioni, è stato finora somministrato l’89,2%.

Un altro tema è quello delle scuole. “Ci stiamo pensando come si faceva una volta negli anni 70” ha detto il commissario all’inaugurazione del nuovo hub vaccinale della Regione Lazio, tra le regioni più virtuose. La tensostruttura di circa 1.000 mq è composta da 26 postazioni per anamnesi, 24 box per inoculazione vaccino e 4 postazioni di preparazione del vaccino più 60 sedute sala osservazione per il post vaccino. Si partirà con 1.000 vaccini Pfizer al giorno e saranno 27 i medici dedicati alla vaccinazione e 70 i dipendenti per le varie gestioni.

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