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ArcelorMittal licenzia un operaio dopo un post sulla fiction con Sabrina Ferilli sui danni delle acciaierie. Usb: “Attacco alla democrazia”

Nei post, ad avviso della multinazionale, era stata "denigrata" l'azienda e il suo management con "affermazioni di carattere lesivo e minaccioso". Il sindacato: "Ennesimo schiaffo, adesso durissima mobilitazione". Oddati (Pd): "Gravissimo atto repressivo e liberticida"
ArcelorMittal licenzia un operaio dopo un post sulla fiction con Sabrina Ferilli sui danni delle acciaierie. Usb: “Attacco alla democrazia”
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ArcelorMittal ha licenziato per “giusta causa” uno dei due dipendenti che pochi giorni fa avevano condiviso sul social un post in cui invitavano a vedere la fiction Svegliati amore mio, con Sabrina Ferilli, che parla delle ripercussioni ambientali e sanitarie dei territori vicini alle acciaierie. Nei post, ad avviso della multinazionale, era stata “denigrata” l’azienda e il suo management con “affermazioni di carattere lesivo e minaccioso”. Per il sindacato Usb, invece, la decisione “non è altro che un gravissimo attacco alla democrazia ed in particolare alla libertà di espressione e opinione”.

Il provvedimento è stato notificato oggi al dipendente dopo una contestazione disciplinare e una sospensione di cinque giorni. “Questo – osserva il coordinatore provinciale dell’Usb Francesco Rizzo – è l’ennesimo schiaffo, come se non bastasse quanto fatto in precedenza. Stigmatizziamo tutto questo e preannunciamo una durissima mobilitazione. Forme e tempi verranno comunicati nelle prossime ore”. Nella fiction, trasmessa dai canali Mediaset, si parla dei problemi che ruotano attorno all’industria siderurgica attraverso la storia di una donna che lotta per la figlia che si è ammalata di leucemia.

“Abbiamo appreso dal sindacato Usb, che è stato licenziato oggi uno dei due dipendenti di ArcelorMittal, siderurgico di Taranto, che nei giorni scorsi aveva condiviso sul proprio profilo Facebook un post che invitava a vedere la fiction di Canale 5, Svegliati amore mio, perché classificato come atto lesivo dell’immagine aziendale e dei suoi dirigenti”, scrive in una nota Nicola Oddati della direzione nazionale del Pd e commissario dem di Taranto. “Si presenta in uno scenario attuale come un gravissimo atto repressivo e liberticida – aggiunge – Come Pd ionico chiediamo l’immediato chiarimento e l’eventuale revoca immediata del licenziamento, questa non è fiction questa è la vita di persone che meritano rispetto tutela e solidarietà”.

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