Solo la notte ci salverà. Questo stop nella somministrazione del vaccino AstraZeneca si può superare solo in un modo: appena ricevuto il via libera dall’Ema, le somministrazioni ritardate in questi giorni andrebbero effettuate di notte, in aggiunta a quelle già programmate. Un turno in più per correre e giungere in fretta ai risultati già previsti dal Generale Francesco Paolo Figliuolo e che ci hanno entusiasmato la scorsa domenica. Stiamo parlando di una scelta che qualunque manager a capo di una azienda eserciterebbe se dovesse consegnare un ordine e lottare con il tempo e gli impegni contrattuali.

Fare il turno di notte per superare l’impatto che le variabili, sempre presenti, possono produrre, è un dovere previsto in ogni pianificazione che si rispetti. L’esercito e la Protezione Civile hanno stampato nel proprio Dna la capacità di affrontare le variabili che possono sopraggiungere. La notte, questa nostra notte in zona rossa, è la soluzione. Se ci si organizzasse per prevedere di utilizzare gli hub per vaccinazioni continue, anche sfruttando gli orari notturni, si darebbe un impulso notevole, concreto ma anche psicologico alla campagna vaccinale. Perché la notte deve scomparire solo per i soldati in prima linea, i nostri medici e gli infermieri in trincea dove si combatte contro il virus?

Anche noi dobbiamo sentirci in prima linea e sfruttare ogni nostro minuto per concludere questa campagna vaccinale con successo. Con la notte si potrebbe recuperare il tempo perduto in questi giorni e tarare la macchina in vista di quando i vaccini perverranno a “milionate” e non si dovrà rischiare di bloccarli nei frigoriferi. Queste nostre notti insonni ed angosciate devono diventare momenti di entusiasmo collettivo in cui tutti noi possiamo fare la nostra parte per aiutare in questa lotta chi è in trincea. Si coinvolgano i giovani, in massa, per trasformare la campagna vaccinale in uno sforzo collettivo del Paese per battere il virus.

I giovani sarebbero felici di un simile protagonismo, che noi dobbiamo incentivare. La notte, adagiata deserta nel coprifuoco, può diventare la nostra arma migliore per correre e vincere questa maratona. Non andiamo spesso di notte a correre per allenarci, non passavamo le notti a girovagare per osservare la bellezza dei territori e dei centri storici? Bene, ora abbiamo una opportunità straordinaria, usare anche la notte per vaccinare, usare un turno speciale per vincere. Non possiamo perdere tempo, non possiamo aspettare, ogni ora persa si traduce in aumenti nella curva dei contagi e conseguentemente in morti. Dobbiamo oggi usare la notte per tornare a godercela come quello straordinario momento in cui si aspetta per guardare il sole che nasce all’orizzonte.

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