Mancava solo lui. E in un certo senso era la dichiarazione più attesa. Matteo Renzi, però, ci ha impiegato più di 36 per commentare l’elezione di Enrico Letta a segretario del Pd. L’uomo che lui stesso sfrattò da Palazzo Chigi nel gennaio del 2014, poche settimane dopo averlo rassicurato in diretta televisiva con l’ormai celebre #enricostaisereno. “Oggi alcuni quotidiani ironizzano sul fatto che l’avvento di Draghi e la conseguente crisi del Pd siano state causa del rientro in Italia di Enrico Letta. E quindi mi dipingono come triste, non capendo che io sono tutt’altro che triste”, scrive nella sua Enews il leader di Italia viva. Che poi ricorda quello che è successo tra il 2013 e il 2014, con la vittoria delle primarie del Pd e il suo insediamento da presidente del consiglio al posto dello stesso Letta. “Diciamolo con chiarezza, allora: il mio giudizio su ciò che è accaduto tra il 2013 e il 2014 è chiaro. Non cambia, perché si possono cambiare i ricordi ma non si possono cambiare le statistiche e i fatti – aggiunge -. Chi è appassionato di passato può andare a rileggersi cosa è accaduto davvero in quel periodo: io ne ho parlato diffusamente in un libro pubblicato da Feltrinelli nel 2017 (Avanti). Poi non ne ho più parlato. Perché per me quello è il passato. Un periodo bellissimo ma che non tornerà”. Quindi ecco l’augurio al rivale: “A noi interessa il presente e il futuro. E per il presente il Pd scegliendo Letta ha fatto una scelta equilibrata ed a lui vanno i miei auguri di buon lavoro“.

L’ex premier non riesce a non attaccare l’ormai ex segretario dei dem, Nicola Zingaretti. “La linea politica di Zingaretti era – come dire – leggermente confusa e le sue dimissioni lo hanno plasticamente confermato. Enrico Letta invece è rientrato in campo e ha delineato un profilo riformista, molto diverso dal recente passato, a cominciare dalla legge elettorale e dal rapporto con i Cinque Stelle. Vediamo se dalle parole si passerà ai fatti. Perché le narrazioni sono sempre bellissime, poi ciò che conta è la realtà. Non resta che attendere”. Quindi la chiusa che non sembra abbondare d’entusiasmo. “Con buona pace di chi vive di livori, il fatto che Letta sia tornato nella politica italiana – in questo momento – per me è una buona notizia. Se riuscirà a risollevare un Pd, noi saremo contenti per lui e per il Pd. Se non ci riuscirà, stavolta nessuno potrà utilizzarci come alibi. Classica situazione win-win“.

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