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Coronavirus, la Regione Lombardia: “Stop agli interventi programmati. Crescente pressione di ricoveri, preservare posti letto per Covid”

La nota della direzione generale del Welfare: "Azione preventiva per evitare situazioni emergenziali. Garantiti interventi urgenti e oncologici". Stando ai dati di Agenas, in regione sono attualmente dedicati ai malati infettati dal virus il 40% dei posti in terapia intensiva, il 10 per cento in più del limite fissato dal governo, e il 44% in area medica
Coronavirus, la Regione Lombardia: “Stop agli interventi programmati. Crescente pressione di ricoveri, preservare posti letto per Covid”
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In Lombardia non saranno più effettuati interventi programmati, rimandati a data da destinarsi. La mossa della Regione, annunciata in una lettera della direzione generale dell’assessorato al Welfare riportata da ApLaPresse, viene definita “un’azione preventiva” per “fronteggiare la crescente pressione di ricoveri Covid” nelle strutture regionali e per “evitare situazioni emergenziali che al momento non sussistono”. Tuttavia la raccomandazione è chiara, così come i numeri dei pazienti colpiti da Sars-Cov-2 che attualmente affollano gli ospedali della Lombardia.

La raccomandazione è quella di riorganizzare l’attività operatoria garantendo gli interventi urgenti e quelli oncologici, rimandando gli interventi programmati per preservare posti letto e posti in rianimazione a pazienti Covid. Attualmente negli ospedali della regione sono ricoverati 4.934 pazienti Covid, altri 565 vengono assistiti in terapia intensiva, dove solo nelle ultime 24 ore si sono registrati 50 ingressi.

Stando ai dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, la Lombardia ha già abbondantemente superato la soglia critica della percentuale di posti letto occupati da pazienti Covid sia in rianimazione che in area medica. Attualmente sono dedicati ai malati infettati dal virus il 40% dei posti in terapia intensiva, il 10 per cento in più del limite fissato dal governo, e il 44% in area medica, ovvero il 4% della soglia d’allarme.

Sotto la spinta delle migliaia di contagi che ogni giorno si registrano in regione – 4.397 nell’ultimo bollettino – nei prossimi giorni è plausibile che la pressione sugli ospedali aumenti ulteriormente. Anche perché gli effetti della zona arancione rafforzato decisa repentinamente dal presidente Attilio Fontana lo scorso giovedì sono destinati a dispiegarsi non prima di una decina di giorni.

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