“Con la riapertura delle attività economiche è possibile una temporanea ripresa dell’inflazione“, anche se “non è atteso un gran balzo dei prezzi“. L’obiettivo del presidente della Fed Jerome Powell era rassicurare gli investitori, promettendo che la banca centrale Usa sarà estremamente paziente e non ritirerà il sostegno all’economia provata dal Covid se non dopo aver raggiunto anche l’obiettivo della piena occupazione. Ma è bastato che pronunciasse la parola inflazione per innervosire ulteriormente i mercati. Che da settimane, a fronte della prospettiva di un possibile incremento dei prezzi, anche in seguito al piano da 1.900 miliardi di dollari di Joe Biden per la ripresa, temono una riduzione dello stimolo monetario prima del previsto. Il risultato è stato che il rendimento dei titoli di Stato statunitensi a dieci anni si è impennato all’1,55%, ai massimi da un anno. E Wall Street è andata in rosso, con l’indice Dow Jones che ha chiuso a -1,11% e il Nasdaq a -2,11% mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,34%.

“Useremo ogni strumento a nostra disposizione per sostenere l’occupazione” anche se “è molto improbabile che raggiungeremo la massima occupazione” quest’anno: dobbiamo ancora recuperare 10 milioni di posti di lavoro“, ha ribadito il presidente della Fed durante un incontro online organizzato dal Wall Street Journal. Poi ha negato la possibilità di un rialzo dei tassi prima del previsto: “Ci vorrà del tempo per arrivarci, la nostra guidance è piuttosto chiara” ha osservato, spiegando che un rialzo prima del tempo “avverrebbe in un’economia che non si è ripresa appieno” dalla crisi del coronavirus. “Per quanto riguarda il mercato dei bond sarei preoccupato da condizioni disordinate o da una persistente stretta delle condizioni finanziarie che minacci il raggiungimento dei nostri obiettivi”, ha aggiunto. Per poi rivendicare che “la nostra politica è appropriata” e lanciare un messaggio positivo: “E’ un bene essere ottimisti: anche in tempi terribili bisogna coltivare la speranza e non la paura”.

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