Musica

Benji (senza Fede) a FqMagazine: “Cantare da solista è una sfida con me stesso. Bella Thorne? Con lei mi sento invincibile, ecco il nostro segreto”

L'ex del duo Benji & Fede ora ha intrapreso la carriera da solo con il nome d'arte B3N. Dalla vita "poco sana" di qualche anno fa alle nuove amicizie (e amori) di Los Angeles il cantante si è aperto, e confessa: "L'ottimismo? Ho anche io i miei momenti di down"

di Andrea Conti

Dopo lo scioglimento del duo Benji & Fede, Benjamin Mascolo ha deciso di provare la strada da solista con il nome d’arte B3N. È uscito il primo Ep “California” che contiene 6 tracce, compreso il singolo “Finché le stelle non brillano”. È la prima metà di un album a due anime la cui seconda parte uscirà verso l’estate. “Questo canta? Ma non suonava e basta? È quello che si domanderanno tutti ascoltando questo album”, racconta a FqMagazine B3N.

Preoccupato del giudizio degli altri per il tuo debutto da solista?
All’inizio un pochino sì, soprattutto quando ho deciso di fare questo passo. Mi sono convinto perché alla fine questo sono io, la mia voce può essere imperfetta ma ho imparato ad amarla e a lavorarci costantemente per migliorare. Avevo bisogno di trovare un nuovo stimolo e mettermi in gioco in questo modo. So che mi rendo vulnerabile e bersaglio delle critiche. L’ho messo in conto e fa parte del mestiere, ne prendo atto ma sono orgoglioso del lavoro che ho fatto e del mio progetto. Non ho nulla da recriminare. Meglio di così non potevo fare.

Cantare nasce da una nuova consapevolezza di sé?
Il fisico, il canto, lo stile di vita, tutto nasce dalla mente. Anni fa ho avuto uno stile di vita non sano e bevevo per me era un modo per sopprimere alcuni pensieri che nascevano da un mood sbagliato. Non ero felice con me stesso e soprattutto non mi sentivo a mio agio con me stesso. Ad un certo punto ho iniziato a fare pulizia, eliminando per prima cosa le persone che mi circondavano. Tolti questi elementi tossici ho iniziato a stare meglio. Non voglio addossare colpe a nessuno, mi sono sempre assunto le mie responsabilità. Ora seguo un’altra strada e non rispondo a chi si aspetta altro da me.

Cosa ti aspetti da te stesso?
Mi aspetto di mettermi sempre in gioco e non accontentarmi mai. Vorrei anche godermi di più il presente e ci sto lavorando. Ad esempio, la scorsa notte sono rimasto un’ora a fissare il tetto senza tv né cellulare. Faccio mille cose contemporaneamente durante il giorno, come tutti, così mi sono imposto mezz’ora per scaricare tutto per pensare e anche non pensare. Ho avuto difficoltà in questi anni a godermi il momento se penso ai sold out, le migliaia di copie vendute e gli incontri con i fan. Se siamo qui e ora è giusto, a volte, fermarsi un secondo, non penso ci sia una vita dopo questa.

Come mai hai scelto come primo singolo “Finché le stelle non brillano”?
La prima scelta è stata ‘Los Angeles’ poi lavorando al disco pian piano mi è sembrata più chiara la visione generale del progetto. Considerando il periodo e il momento mi sembrava giusto lanciare un brano più introspettivo.

Tra l’altro è la canzone preferita di Tiziano Ferro. Come è nata la vostra amicizia?
Ho avuto una sfiga incredibile perché ci siamo sentiti quando sono tornato da Los Angeles poi è scattato il lockdown. Non ci siamo potuti vedere. Siamo sempre in contatto e ha conosciuto pure la mia ragazza, Bella. Ci siamo promessi di fare una cena tutti assieme appena sarà possibile.

C’è già una seconda parte di questo progetto musicale?
Sì, ci saranno sei pezzi. Sarà un disco più “estivo”, meno diplomatico e ancora più rock.

Quanto c’è di Bella Thorne in “California”?
C’è tantissimo di lei. Questi ultimi due anni li abbiamo vissuti assieme e mi ha regalato una diversa prospettiva della vita. La California non rappresenta solo il luogo dove ho conosciuto la mia ragazza, ma anche un mondo che ha influenzato questo disco.

Cosa non ti piace della California?
Lo dico sempre a Bella. Secondo me c’è troppo consumismo e c’è questa tendenza un po’ da hippie che non ho capito quanto sia sincera o frutto di una moda passeggera.

Hai girato il tuo primo film da attore. Com’è andata?
Si intitola ‘Time Is Up” ed è diretto da Elisa Amoruso. C’è anche Bella nel cast. Ci ho pensato un pomeriggio quando ho ricevuto questa proposta e mi sono convinto perché sarei stato folle a non cogliere al volo questa opportunità. Ho sempre pensato di non essere in grado di cantare e ho fatto un disco, così ho pensato di fare lo stesso con la recitazione. Ho lavorato per 4 mesi sia per prepararmi fisicamente (il protagonista è un nuotatore) sia con la memoria e la recitazione per imparare il copione.

E com’è andata?
Il primo giorno di set ho avuto paura. Piano piano mi sono reso conto che forse ero proprio portato! Ho visto già qualcosina del girato e sono rimasto sorpreso…I produttori non vogliono farmi vedere altro girato per evitare di influenzarmi, manca ancora una settimana di riprese.

È difficile vivere una relazione a distanza?
Devi avere una fiducia totale nei confronti di chi ami e il rispetto. Ci sono dei giorni in cui ti senti il mondo crollare addosso e devi continuare a essere forte perché rappresenti il punto fermo per l’altra persona. Con Bella ci aiutiamo a vicenda e la lontananza tutto sommato ci fortifica. Oggi con lei mi sento invincibile.

Sei sempre così ottimista e solare?
(Ride, ndr) No, no anzi. Ho anche io i miei momenti di down, ma poi cerco di farmeli passare.

Tu e Federico Rossi avete un programma un concerto di ‘arrivederci’ all’Arena di Verona il 3 maggio. Si farà?
Anche io sto chiedendo informazioni in merito ma la verità è che tutto dipenderà dai Dpcm e dalle decisioni del Governo. Io penso che arrivare ad una situazione all’Arena con 12-14mila persone sia impensabile. Immagino a uno spostamento nel 2022. Ma non ci sono certezze per ora.

Federico non è stato preso a Sanremo, cosa ne pensi?
Avrà mille altre occasioni per dimostrare quanto vale. Non ho dubbi.

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