Giurin giurello, se davvero Matteo Salvini diventasse un onesto moderato, un responsabile liberale, sarei l’uomo più felice del mondo. Sarebbe una buona notizia per l’Italia e, quindi, per una Buona Destra sinceramente patriottica. Perché di tutto ha bisogno un grande paese come il nostro tranne che di un partito di estrema destra di massa. Quindi applausi a scena aperta se, per farla semplice, la Lega di Giorgetti riuscisse a uccidere quella di Salvini.

E però qualche dubbio lasciatemelo esprimere. Perché non sopporto la follia tutta italiana di accettare tutto e il contrario di tutto, di immagazzinare strumentali inversioni a U come se fossero elaborate conversioni intellettuali. Quanta superficialità!

Mario Draghi ha definito chiaramente e inequivocabilmente la natura europeista del suo governo. Le parole sull’Europa e sull’euro sono veri e propri calci in bocca al Matteo Salvini di questi ultimi anni, alla propaganda sovranista, alla retorica populista. Non c’è Europa senza Italia, non c’è Italia senza Europa. Se Matteo Salvini vota queste parole e le parole che parlano di cessione di sovranità per una sovranità condivisa, non può più tornare indietro e per coerenza dovrebbe immediatamente rompere le alleanze europee con le destre antieuropee.

Per favore, allora, non prendeteci in giro. Non prendiamoci in giro. La politica in Italia è diventata così poca cosa che basta un post razzista in meno e una battuta razionale in più per trasformare un grezzo capopopolo in un sofisticato statista? Spero tanto di no. Anche se ho paura di sì.

La triste verità? Abbiano così tanta voglia di moderazione che la vediamo anche dove non c’è. Anche in un Matteo Salvini che ha abbassato la cresta per non rimanere fuori dai giochi di potere (e dalla gestione dei soldi della tanta odiata e vituperata Europa).

Aspettiamo a vedere. Per ora non ci si può fidare di chi ci metterebbe meno di un secondo a liberare di nuovo la bestia. Di chi, va detto anche questo, per ora non ha fatto che obbedire a quella Lega a trazione nordista che non si è mai dimostrata forza sinceramente nazionale, convintamente patriottica.

Ecco, non vorrei che la svolta “responsabile” di oggi nascondesse qualcosa di peggio. Non vorrei che l’estremismo populista di Salvini venisse sostituito dall’estremismo secessionista di vecchia data, un estremismo che spingerà ancora verso il baratro di una strisciante guerra civile territoriale e non ideologica.

Qualche avvisaglia? Le fughe in avanti del moderato Luca Zaia nel voler comprare i vaccini per conto proprio. La battaglia sotterranea per portare più risorse europee al nord senza capire che l’Italia si salva solo se riuscirà a unificare culturalmente ed economicamente tutto il paese, che l’Italia si salva solo facendo crescere il Mezzogiorno.

Non vorrei che la maschera buona di Salvini servisse solo a nascondere la vera faccia della sua Lega. Una faccia egoista, divisoria, perennemente anti italiana.

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