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Le donne impegnate contro la pandemia? Va bene Ilaria Capua, ma io citerei anche la Merkel

Le donne impegnate contro la pandemia? Va bene Ilaria Capua, ma io citerei anche la Merkel
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Il giorno 11 febbraio era la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza che quest’anno è in particolare dedicata a coloro che sono state più impegnate della lotta contro il Covid-19. Ma quali donne hanno offerto al mondo il più grande contributo nella lotta alla pandemia?

Secondo i Biologi per la Scienza, il primo premio va a Ilaria Capua per i suoi contributi alla scienza e i suoi sforzi per il pubblico accesso ai genomi virali. Nessuno mette in dubbio il merito della direttrice del Centro One Health dell’Università della Florida in questo ambito e l’importanza dell’accesso ai dati e la loro rapida condivisione. Tuttavia, a mio parere, la professoressa Capua resterà nella memoria di molti di noi anche per le uscite su “simil-influenza” e “morti per o morti con (Covid-19)”, nozioni che hanno probabilmente influenzato l’immaginario collettivo (e i comportamenti preventivi?) di tantissime italiane e italiani specialmente durante la prima ondata della pandemia.

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE E DELLE RAGAZZE NELLA SCIENZA

L’11 febbraio è la Giornata Internazionale delle…

Pubblicato da Biologi per la Scienza su Giovedì 11 febbraio 2021

Sbagliare è umano. Basta chiedere scusa (ai famigliari delle vittime) e assicurarsi di leggere la letteratura scientifica internazionale sul tema la prossima volta che si va in tv – in questo caso i papers sulla pericolosità del Covid-19 già apparsi il 24 gennaio su Lancet e il 24 febbraio su JAMA. Ilaria Capua il 24 febbraio insisteva in tv: “Questo virus è stato sopravvalutato”.

Ma se abbiamo davvero imparato qualcosa da questa pandemia è che la lotta contro il Covid-19 si combatte sul territorio attraverso vigorose strategie di salute pubblica. E’ grazie a interventi preventivi basati su azioni tempestive, tamponi di massa, tracciamenti e tecnologie di sorveglianza epidemiologica che i migliori paesi al mondo nel contenere il Covid-19 hanno salvato migliaia di vite umane.

Una classifica potrebbe essere questa?
(in ordine di numero di decessi Covid-19 per milione di abitanti del paese governato da queste donne leader): (7)

  1. Tsai Ing-wen (Taiwan) – 9 decessi
  2. Jacinda Ardern (Nuova Zelanda) – 25 decessi
  3. Katrin Jakobsdottir (Islanda) – 29 decessi
  4. Erna Solberg (Norvegia) – 592 decessi
  5. Sanna Marin (Finlandia) – 710 decessi
  6. Mette Fredriksen (Danimarca) – 2280 decessi
  7. Angela Merkel (Germania) – 64,772 decessi

Considerando l’eterogeneità dei paesi (età media, densità di popolazione, esposizione a pandemie pregresse SARS, posizione geografica, etc.) la posizione in questa speciale classifica è puramente indicativa e non necessariamente in grado di stimare il merito dell’operato di queste leader. Ma il primo premio va sicuramente a Tsai Ing-wen, presidentessa di Taiwan. Quali sono gli elementi dell’impressionante del suo successo? Il successo di Taiwan non è una coincidenza. Numerosi articoli scientifici hanno analizzato la strategia di questa isola asiatica e hanno concluso che i principali elementi del suo successo sono stati: l’uso strategico di controlli ai confini, tamponi nelle fasi precoci della pandemia, l’uso di avanzate tecnologie digitali per identificare i contagi, metodi efficaci di isolamento e quarantena e mascherine di massa. Il successo di Tawain è il prodotto di una vigorosa strategia di salute pubblica e della straordinaria capacità del paese di combattere il virus nel territorio.

Una nota sulla Germania: non aver potenziato le attività di testing e tracing sul territorio è stato fatale anche per i tedeschi specialmente durante la seconda ondata. Non basta avere molti posti letto in terapia intensiva per ridurre la mortalità causata dal Covid-19. Il coronavirus va sconfitto prima che arrivi in ospedale…

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